Riccardo Alemanno, presidente dell’Istituto Nazionale Tributaristi (INT), anche nella veste di Vice Presidente Vicario di Confassociazioni, ha chiesto al ministro dello Sviluppo Economico Federica Guidi e al Sottosegretario Simona Vicari la modifica legislativa dell’Indice INI-PEC, per l’inserimento degli indirizzi di posta elettronica certificata dei professionisti di cui alla L. 4/2013.
Non è la prima volta che Alemanno solleva la problematica: già nel 2013 aveva segnalato al Mise la necessità di integrare l’INI-PEC. Purtroppo, sino ad oggi tutto è rimasto invariato nonostante la stessa norma istitutiva dell’INI-PEC indicasse che i primi elenchi inseriti, relativi alle imprese e ai professionisti iscritti in ordini o collegi fossero solo un punto di partenza.
Il che è logico se si vuole che, attraverso l’INI-PEC, la Pubblica Amministrazione possa individuare gli indirizzi Pec di tutti i soggetti produttivi, professionisti Legge 4/2013 compresi, e inviare così loro comunicazioni ed atti con valore di notifica e con risparmio di tempo e costi.
Il problema oltre che di ordine logico, stante alla ratio della norma, è divenuto poi operativo quando l’Agenzia delle Entrate prima (Pec per obblighi antiriciclaggio) e poi il sistema TS (Pec per invio dati sanitari) individuavano nell’indice INI-PEC il sistema per verificare gli indirizzi Pec degli intermediari fiscali.
Pur avendo superato i problemi operativi, grazie all’intervento dell’Int ed alla disponibilità dell’Agenzia delle Entrate, non è però ancora risolto il problema in modo definitivo e gli ostacoli superati oggi dai tributaristi potrebbero presentarsi anche per altri professionisti di cui alla L. 4/2013.
Da qui la proposta emendativa presentata dall’Int: all’articolo 6-bis del decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82 concernente “Codice dell’amministrazione digitale” introdotto dall’articolo 5, comma 3 del decreto legge 18 ottobre 2012 n.179, convertito con modificazioni dalla legge 17 dicembre 2012, n.221, aggiungere: 6) I professionisti esercenti attività di cui alla Legge n. 4 del 14/01/2013 pubblicata in GU n.22 il 26 gennaio 2013, che non rientrino nelle fattispecie di cui al punto 2), dovranno comunicare il proprio indirizzo Pec utilizzando gli strumenti telematici resi disponibili dalle Camere di commercio per il tramite delle proprie strutture informatiche al fine di ottimizzare la raccolta e aggiornamento dei medesimi indirizzi.
Infatti Alemanno al sottosegretario Vicari, che si è resa disponibile a valutare la richiesta, ha evidenziato: “La scelta di inserire inizialmente gli indirizzi Pec di imprese e professionisti iscritti in ordini o collegi è stata evidentemente di carattere operativo, poiché non era ancora vigente la Legge n. 4/2013 relativa alle professioni non ricomprese in ordini o collegi. La mancanza dell’inserimento degli indirizzi PEC dei professionisti della L. 4/2013, quali ad esempio i tributaristi, ha comportato problemi operativi per altri obblighi normativi o funzioni professionali quali l’invio della Pec all’Agenzia delle Entrate ai fini antiriciclaggio, obbligo normativo a cui i tributaristi sono soggetti, e l’invio telematico al sistema TS dei dati sanitari da parte di un intermediario fiscale autorizzato; i tributaristi sono intermediari fiscali autorizzati, ma il sistema controllava la Pec tramite l’INI-PEC causando il blocco della procedura. Da qui l’esigenza non più rinviabile dell’inserimento in INI-PEC degli indirizzi Pec dei predetti professionisti”.
Alemanno inoltre ha assicurato che le associazioni di rappresentanza professionale di cui all’art. 2 della Legge n. 4/2013, ricomprese negli elenchi del Mise e aderenti a Confassociazioni, tra cui l’Istituto Nazionale Tributaristi sono a disposizione per supportare l’implementazione dell’Indice INI-PEC.
Giovedì 28 gennaio, inoltre, presso il Mise si è tenuto un incontro tra tecnici del ministero dello Sviluppo Economico coordinati dal Vice Capo di Gabinetto Consigliere Edoardo Battisti e una delegazione dell’Int composta dal vicepresidente Vicario Sergio Alfani e dal Consigliere nazionale Costantino Bianchi. I tecnici del ministero hanno ben compreso le motivazioni della richiesta, che non incontra problemi dal punto di vista tecnico-operativo. L’auspicio è che ora la politica attui in tempi brevi la modifica normativa.