Finalmente le imprese, in Italia, sono tornate a fare quello per cui esistono, oltre che produrre: crescere e far crescere l’economia. Secondo un’analisi sulla nati-mortalità delle imprese italiane diffusa da Unioncamere – InfoCamere, nel 2015 queste hanno toccato quota 6 milioni e 57mila unità, grazie a un saldo finalmente positivo tra aziende aperte e chiuse pari a 45mila unità: 372mila contro 327mila cancellazioni.
Si tratta di un ritmo di crescita tornato sui livelli precrisi, +0,75%, che, nonostante sia decisamente presto per cantare vittoria, fa ben sperare, specialmente per l’apporto dato alla crescita dalle imprese create da donne, stranieri e giovani. Si va infatti dalle 14.300 imprese femminili, alle 32mila di imprenditori stranieri fino alle oltre 66mila create da under 35.
Sempre l’analisi di Unioncamere – InfoCamere rivela che nel 2015 hanno faticato ancora le imprese manifatturiere (-2.416 unità), le agricole (-5.460) e, soprattutto, quelle edili (-6.055). Buone le performance delle imprese commerciali (+11.990), turistiche (+11.263) e di servizi alle imprese (+9.409), tre comparti che, da soli, totalizzano i due terzi della crescita registrata lo scorso anno.
Soddisfatto il presidente di Unioncamere, Ivan Lo Bello: “La vivacità con la quale il sistema imprenditoriale ha ricominciato a crescere ci fa capire che i momenti più difficili della lunga crisi che ha attraversato il Paese sono probabilmente alle spalle. È bello soprattutto constatare che nel 2015 quasi 120mila giovani under 35 hanno scelto di scommettere sulle proprie capacità, dando vita a una nuova impresa. Il sistema camerale intende lavorare per fare in modo che tutte queste nuove realtà, molte delle quali sono sicuramente innovative e promettenti, superino con successo la delicata fase di start up e si affermino sul mercato“.