Piccola azienda, grande export. Nel 2015, infatti, le esportazioni delle micro (meno di 10 addetti, l’86,4% delle unità produttive italiane nel 2013) e piccole imprese italiane sono aumentate, nonostante il rallentamento delle economie emergenti che rappresentano i primi mercati esteri per molte di loro.
L’andamento è stato certificato da un’indagine di Confartigianato sul made in Italy nei settori della micro e piccola impresa, dalla quale emerge che, sul totale dell’anno, il risultato dell’ export è stato positivo: tra il quarto trimestre 2014 e il terzo trimestre 2015, il valore dell’ export di queste imprese è stato pari a 114,7 miliardi di euro, il 7,1% del Pil.
Se si guarda invece al periodo gennaio-settembre 2015, l’ export è aumentato di oltre 3 miliardi di euro, +3,8% rispetto allo stesso periodo del 2014. Le esportazioni sono cresciute del 4,1% nel manifatturiero, del 6,6% nell’alimentare e del 6,4% nel legno arredo.
Nel dettaglio, l’ export è cresciuto del 5,4% verso le economie avanzate e calato dello 0,6% nei Paesi emergenti, trascinati al ribasso dalla Russia (-33,5%). Tra i principali mercati del made in Italy cresce l’ export verso Stati Uniti (+20,4%), Corea del Sud (+17%), Cina (+12,9%), Hong Kong (+10,1%), Polonia (+8,9%), Regno Unito (+8,8%), Spagna (+7,3%) e Svizzera (+5,7%). Oltre a quello verso la Russia, calano quelli verso Francia (-0,1%), Belgio (-1,2%) Emirati Arabi Uniti (-1,5%), Austria (-1,7%), Grecia (-7,2%).
Nell’indagine, Confartigianato invita a tenere sott’occhio l’andamento del prezzo del petrolio, che potrebbe condizionare le dinamiche dell’ export. Secondo gli artigiani, infatti, sia i Paesi produttori sia quelli fornitori dell’Italia potrebbero rivedere le proprie politiche di importazioni di prodotti made in Italy a causa del protrarsi della “guerra” del prezzo del greggio. E si tratterebbe di realtà importanti: Confartigianato ricorda infatti che 41 Paesi emergenti produttori di petrolio pesano per il 15,1% dell’ export italiano e i 19 emergenti fornitori del nostro Paese per il 7,7%.