Da diversi giorni ormai, noi di Infoiva stiamo battendo in modo insistente sul tasto dello Statuto del lavoro autonomo, per l’importanza che esso ha e per il giudizio che ne danno le associazioni professionali.
In questo senso, ci fa piacere registrare l’intervento di Federica De Pasquale, vice presidente Confassociazioni con delega alle pari opportunità, la quale in una nota dichiara: “Senza dubbio con il cosiddetto ‘Jobs Act per i lavoratori autonomi’ il Governo ha dimostrato di prendere in seria considerazione anche i numerosi ostacoli che affrontano le donne non dipendenti e di questo, come Confassociazioni, non possiamo che compiacerci”.
“Ci auguriamo – prosegue la vice presidente di Confassociazioni – che questa prima copertura finanziaria inserita nella Legge di Stabilità 2016, volta a garantire una serie di agevolazioni per le partite Iva diventi nei fatti strutturale e non occasionale, arrivando al famoso Statuto dei lavoratori autonomi che in tanti chiediamo da anni”.
“Da tempo – ricorda De Pasquale – abbiamo esposto a diversi dicasteri le nostre istanze in merito a temi quali la malattia grave, la maternità, i congedi parentali, lo smartworking e a come sia necessario che la lavoratrice autonoma, professionista soggetta esclusivamente alla gestione separata dell’Inps, possa usufruire delle stesse agevolazioni riconosciute alle lavoratrici dipendenti, ma con delle modalità molto più elastiche che tengano conto e tutelino la specificità delle nostre attività professionali. Ad esempio, permettendo di accedere al congedo di maternità gestendo liberamente i tempi di assenza dal lavoro, con il solo obbligo di darne comunicazione all’Inps. È importante comprendere che una lavoratrice autonoma non può molto spesso assentarsi per diversi mesi. Questo sembra che il Governo in parte lo abbia preso in considerazione, ma aspettiamo di vedere nei fatti cosa accadrà quando all’Ente di previdenza arriveranno le prime domande”.
“Altro punto che per noi risulta di primaria importanza – conclude la vice presidente di Confassociazioni – sarebbe la costituzione di un fondo a cui attingere in caso di malattia grave, sempre tenuto dall’Inps, ma a uso esclusivo delle donne iscritte alla Gestione separata e che non hanno una Cassa di previdenza privata. Come abbiamo sottolineato anche al Presidente Cesare Damiano nei mesi scorsi, nel corso di un’audizione in Commissione lavoro alla Camera dei Deputati, a nostro avviso questo sarebbe un passo molto importante che auspichiamo il Parlamento faccia proprio in sede di conversione del Decreto”.