È una Emiliana Alessandrucci particolarmente carica quella uscita dall’incontro che il CoLAP ha avuto nei giorni scorsi con il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Nannicini per presentare le proprie proposte per il Jobs Act del lavoro autonomo.
Il presidente del CoLAP sostiene infatti che “la delega sul Jobs Act del lavoro autonomo al sottosegretario Nannicini continua a dimostrare l’attenzione che questo Governo vuole dare al nostro mondo. Siamo in una svolta, oserei dire, epocale per il lavoro autonomo”.
“All’incontro – prosegue il presidente del CoLAP – erano presenti il sottosegretario alla Presidenza e il presidente dell’Anpal Maurizio del Conte, con il quale avevamo avviato un costruttivo confronto sul testo collegato. Il CoLAP, pur apprezzando e riconoscendo grande valore a quanto proposto nel testo collegato, evidenzia l’esigenza di implementare provvedimenti capaci di incidere sulla competitività delle professioni. L’obiettivo del Jobs Act del lavoro autonomo deve essere apertura di nuove partite Iva (incidendo sulla occupabilità) e maggiore accesso ai servizi professionali offerti dai lavoratori a partita Iva (contributo al PIL). Il testo in tal senso dovrebbe essere migliorato”.
Alessandrucci riconosce comunque i meriti dell’iniziativa governativa: “L’incremento e la maggiore diffusione delle tutele è sicuramente un atto di giustizia ed equità che andava fatto: bene l’indennità per maternità senza astensione, bene il provvedimento su malattie lunghe, ma ci sono altri punti da rivedere. Occorre non trasferire tutele inapplicabili o strumenti del lavoro dipendente che sarebbero inefficaci in quello del lavoro autonomo! Ottima la deducibilità al 100% dei costi della formazione, ma attenzione ai fatturifici (costi alti della formazione, fatture gonfiate…): importi così alti rischiano di essere utilizzati solo da professionisti consolidati a redditi alti (o effetto evasione o inutilizzabilità), se ci sono dei fondi da spendere su questa riforma mettiamoli sulla deducibilità della formazione, intesa come strumento di innovazione, ma in misura congrua e rinforziamo le iniziative sulla competitività”.
“I nostri interlocutori – afferma ancora la presidente del CoLAP – ci hanno ascoltato, presentato proposte ed evidenziato alcuni vincoli e rischi; abbiamo condiviso con loro l’esigenza di proporre un’iniezione di legge 4/2013 nel testo e di partire dalla valorizzazione delle competenze, come primo elemento di competitività, anche attraverso l’integrazione con gli obiettivi e gli strumenti del decreto 13/13. Il CoLAP ha preso l’impegno di presentare un documento sulla competitività: deducibilità per il cittadino dei costi dei servizi professionali, accessi agevolati alla professione con aliquote previdenziali ridotte, aliquote sostenibili nel presente e nel futuro, fisco equo e sostenibile, sinergie tra associazioni e centri per l’impiego, il ruolo delle associazioni nei processi formali di individuazione e validazione delle competenze”.
“Questo modo di procedere ci ha incoraggiato e ci continua a far credere che questo è il momento della grande Riforma – conclude Alessandrucci -. Interlocuzioni aperte e chiare, come questa, fanno bene non solo ai nostri professionisti, ma al Paese e al nostro modo di tornare ad avere fiducia nella politica e nella sua reale capacità di innovare e di cambiare le cose”.