Quando si pensa ai saldi, vengono in mente di solito le file chilometriche di fronte ai negozi delle grandi griffe made in Italy o negli outlet affollati come delle bolge. Il tutto per accaparrarsi gli abiti e gli accessori più alla moda dell’ultima stagione.
Esiste però un aspetto dei saldi meno noto ma altrettanto foriero di occasioni, non tanto per la vanità quanto per la pancia. Sono i saldi dei prodotti agroalimentari italiani tipici del Natale, quelli che l’Epifania non si porta via insieme a tutte le Feste ma che restano sul groppone ai negozianti, con il rischio di andare a scadenza e di essere perciò buttati.
Lo ricorda Coldiretti, così come ricorda che con i saldi alimentari le occasioni d’oro sono dietro l’angolo. Vengono infatti messi in saldo prodotti tipicamente natalizi e di ottima qualità che non possono essere conservati l’anno successivo. Si tratta principalmente di pandori, panettoni, torroni, zamponi, cotechini e spumanti, che possono essere acquistati con diverse formule promozionali o semplicemente a prezzi ridotti.
Coldiretti ricorda di fare attenzione alle date di scadenza indicate sulle confezioni per evitare di consumare prodotti scaduti. Cosa che non dovrebbe accadere con zampone e cotechino: se, come sottolinea l’associazione dei coltivatori diretti, per il 90% vengono consumati durante le Feste, essendo di norma sottovuoto hanno però una scadenza di due anni. Ciò non impedisce a supermercati e negozi di alimentari di inserirli tra i saldi più prelibati con sensibili sconti rispetto ai prezzi di vendita di prima delle Festività.
I saldi alimentari sono quindi sempre più diffusi nonostante Coldiretti stimi che tra Natale e l’Epifania siano stati messi in tavola in Italia oltre 100 milioni di chili tra panettoni e pandori, 50 milioni di bottiglie di spumante, 20mila tonnellate di pasta, 6,5 milioni di chili tra cotechini e frutta secca, dolci, pane, carne, salumi e formaggi.
C’è chi in saldo cerca la borsetta e chi preferisce la filzetta…