I commercialisti italiani sono in prima linea nella lotta al riciclaggio. Lo dimostra la redazione, da parte del Consiglio nazionale della categoria, del Manuale delle procedure operative antiriciclaggio per gli studi professionali.
Si tratta di uno strumento operativo a tutti gli effetti che ha come obiettivo quello di facilitare il lavoro dei commercialisti italiani qualora si trovino ad avere a che fare con sospetti casi o pratiche di riciclaggio.
In questo modo i commercialisti si mettono al pari di altre categorie professionali nelle pratiche di sorveglianza e di lotta al riciclaggio, ispirandosi ai principi generali della normativa antiriciclaggio, la quale prevede che i professionisti applichino “idonei e appropriati sistemi e procedure in materia di obblighi di adeguata verifica, di segnalazione di operazioni sospette, di conservazione dei documenti, di controllo interno, di valutazione e gestione del rischio”.
Del resto, lo stesso ministero della Giustizia aveva auspicato e suggerito che professionisti e revisori individuassero apposite procedure interne in grado di garantire omogeneità di comportamenti di fronte a presunti casi di riciclaggio, assicurando una “pronta ricostruibilità a posteriori delle decisioni assunte”.
Secondo Attilio Liga, consigliere nazionale dei commercialisti delegato all’antiriciclaggio, “l’elaborazione del manuale ha costituito l’occasione per fornire ulteriori spunti di riflessione per l’individuazione e la valutazione del rischio di riciclaggio. Anche in tal caso i suggerimenti operativi presenti nel manuale costituiscono semplicemente una indicazione per agevolare i colleghi nella definizione di una procedura nell’ambito del proprio studio, tenendo conto della propria dimensione e della propria struttura organizzativa”.