Quando si tratta di parlare di impresa e fiscalità, il rischio di toccare un tasto dolente è sempre dietro l’angolo. E se questo tasto si chiama pressione fiscale, svoltare l’angolo non è nemmeno una manovra così difficile.
Lo sa benissimo Gianfelice Rocca, presidente di Assolombarda Confindustria Milano Monza e Brianza, che nei giorni scorsi a Milano, durante il convegno “Le novità fiscali per le imprese alla prova della loro attuazione” è tornato sull’argomento pressione fiscale con una valutazione secca ma anche con una proposta di collaborazione.
Dopo aver elogiato alcuni interventi positivi a favore delle imprese inseriti nell’ultima Legge di Stabilità, come il superammortamento e il nuovo welfare aziendale, positivi ”perché immediatamente utilizzabili dalle imprese”, Rocca si è poi tolto un sassolino dalla scarpa.
“Non possiamo però dimenticare – ha affermato – che la fiscalità costituisce ancora una zavorra per il Paese. Basti pensare che la pressione fiscale effettiva per il 2015 è stimata al 49,4% del PIL dal Centro Studi di Confindustria e che non potrà diminuire finché non ridurremo la spesa corrente (al netto degli interessi è passata da 671 miliardi nel 2012 a 692 miliardi nel 2014)”.
In poche parole, le imprese fanno la loro parte, ma per la riduzione della pressione fiscale la leva principale da muovere è nelle mani della politica: “In sostanza – ha concluso Rocca -, abbiamo fatto passi in avanti, ma il percorso è ancora lungo e deve contare sull’impegno e la collaborazione per semplificare la vita delle imprese”.