Se c’è un evento da ricordare per il 2015 appena trascorso, questo è senz’altro Expo 2015. L’Esposizione Universale ha cambiato l’immagine di Milano nel mondo e, in buona parte, anche il suo tessuto economico e produttivo.
Con 293mila sedi d’impresa attive (il 5,7% del totale nazionale), Milano si colloca infatti al secondo posto nella classifica delle province italiane dopo Roma che è prima con circa 346mila imprese (6,7%). Milano è prima però per numero di addetti con 1,9 milioni contro gli 1,4 di Roma, che è seconda. Terze sono Napoli per imprese (230mila) e Torino per addetti (698mila). È quanto emerge da un’elaborazione della Camera di commercio su dati del registro delle imprese al terzo trimestre 2015 e 2014.
Tra il 2014 e il 2015, le imprese del capoluogo lombardo crescono (circa +5mila, +1,6%) così come gli addetti (+0,7%). Tra i settori che pesano di più a Milano, si trovano le attività commerciali (25%), le costruzioni (13,7%), le attività immobiliari (10,4%) e manifatturiere (10,1%), le attività professionali (8,3%) e i servizi di alloggio e ristorazione (6,3%).
Rispetto al 2014 crescono soprattutto il settore noleggio, agenzie di viaggio e servizi di supporto alle imprese (+7,1%), le imprese nella sanità (+4,8%), le attività finanziarie (+4,5%), l’alloggio e la ristorazione (+4,4%).
Rispetto alla realtà italiana, l’impresa milanese è specializzata principalmente nelle attività immobiliari (10,4% contro 4,8% italiano), nelle attività professionali, scientifiche e tecniche (8,3% del totale contro il 3,4% italiano) e nei servizi di informazione e comunicazione (4,7% contro 2,2% italiano). Basso a Milano, invece, il peso dell’agricoltura, 1,2% delle imprese attive contro il 14,6% nazionale.
Estendendo lo sguardo alla regione, la Lombardia, con 816mila imprese attive e circa 3,7 milioni di addetti, pesa il 16% del sistema imprenditoriale italiano e il 23% degli addetti. Tra le province, dopo Milano che è prima con 293mila imprese e 1,9 milioni di addetti, vengono Brescia (108mila imprese e 385mila addetti) e Bergamo (86mila imprese e 351mila addetti), che si collocano anche nel panorama nazionale tra le prime 15 province italiane.
Nel 2015 si sono registrati andamenti negativi in tutte le province lombarde, tranne in quelle di Milano (+1,6% le imprese attive) e Monza e Brianza (+0,4%). I settori che hanno pesato di più nel 2015 sono stati il commercio (24% del totale), le costruzioni (16,8%) e le attività manifatturiere (12,1%); tra quelle che sono cresciute di più il noleggio e attività di servizi alle imprese (+6%).