Quella che dal governo Renzi è stata strombazzata come una grande promessa di sostegno alle famiglie, l’abolizione della Tasi, ora con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della Legge di Stabilità 2016, è diventata legge dello Stato.
È infatti ufficiale l’esenzione dalla Tasi per le abitazioni principali, tranne quelle rientranti nelle categorie A1, A8 e A9, ossia quelle identificate come abitazioni di lusso o di particolare pregio.
L’abolizione della Tasi a queste condizioni ha però dei riflessi significativi sugli affittuari nei casi di locazione dei suddetti immobili. Precisamente, dal 2016 accade che, qualora l’immobile sia l’abitazione principale per colui che la detiene, la tassa è dovuta solamente dal proprietario, nella percentuale fissata dal Comune oppure nella misura del 90% qualora la delibera comunale non si pronunci su questo aspetto.
Inoltre sia il possessore sia l’utilizzatore dell’immobile diventano soggetti passivi Tasi, tranne nel caso delle unità immobiliari destinate ad abitazione principale dal primo o dal secondo o dal relativo nucleo familiare
Come ricordato all’inizio, da queste fattispecie sono escluse e abitazioni principali di lusso. Se queste hanno un proprietario e di un detentore, ciascuno di essi deve pagare la Tasi nella percentuale fissata dal Comune, oppure in quella fissata dalla normativa nazionale.