Se c’è un’eccellenza del made in Italy nel mondo che, oltre a far star bene la nostra economia, fa star bene anche chi se ne serve, è la dieta mediterranea. Osannata ma spesso sottovalutata, la dieta mediterranea, secondo Coldiretti, sta vivendo in Italia una seconda giovinezza.
L’associazione dei coltivatori diretti rileva infatti, nel proprio bilancio sui consumi alimentari nel nostro Paese “un aumento che va dal 4% negli acquisti di frutta al 17% per quelli di olio di oliva ma cresce anche la spesa anche per il pesce (+5%), per gli ortaggi freschi e per la pasta secca (+1%), in netta controtendenza rispetto agli anni della crisi dove si era registrato un drastico crollo”.
In sostanza, gli italiani scoprono che la dieta mediterranea, oltre alla salute, fa bene anche al portafogli. Coldiretti sottolinea come lo scorso anno, i consumi di alimenti mediterranei “dopo sette anni di calo tornano a salire debolmente dello 0,3%” e come, questa ripresa, sia “una storica inversione di tendenza dopo anni di tagli progressivi che avevano portato il consumi dei prodotti base della dieta mediterranea su valori da minimo storico”.
Coldiretti rileva come, nel nostro Paese, grazie anche al contributo del focus di Expo 2015 sull’alimentazione sana ed equilibrata, oltre a una ripresa dei consumi nel mangiare sano si è verificata una “svolta green nel carrello, dal biologico al chilometro zero fino alle denominazioni di origine. Se gli acquisti di prodotti biologici confezionati fanno registrare un incremento record del 20% degli acquisti, sono state quindici milioni le persone che hanno scelto prodotti locali a chilometri zero che non devono percorrere lunghe distanza con mezzi di trasporto inquinanti, mentre ad acquistare regolarmente prodotti tipici legati sono ben 2 italiani su tre secondo l’indagine Doxa per Coop”.
Fin qui tutto bene per la salute fisica degli italiani. Ma per la salute economica dell’Italia? Buone notizie anche su questo fronte, perché i dati di Coldiretti indicano che la dieta mediterranea italiana “si è però affermata anche all’estero, con aumenti che vanno dall’11% per l’ortofrutta al 10% per l’olio di oliva, dal +9% per la pasta al +6% per il vino, che ha realizzato il record con un preconsuntivo di 5,4 miliardi di fatturato realizzati oltre i confini nazionali, secondo elaborazioni Coldiretti su dati Istat relativi ai primi 10 mesi del 2015”.
Dati che, aggregati e letti insieme su tutto l’arco dell’anno, fanno della dieta mediterranea un impressionante volano economico per il nostro Paese. Come conclude Coldiretti nel proprio bilancio, “non si è mai speso così tanto per il made in Italy alimentare nel mondo, dove nel corso del 2015 è stato raggiunto il record delle esportazioni pari a circa 36 miliardi di euro (+7%)”.