Pare che nel 2016 la crisi faccia meno paura, almeno in rete. Secondo quanto emerge da un’analisi della Camera di commercio di Milano insieme a VOICES from the Blogs, spin off dell’Università degli Studi di Milano, realizzata su commenti e news online dal 1 gennaio 2015 al 31 dicembre 2015 in confronto con i due anni precedenti, per un totale di un milione di segnalazioni analizzate nei tre anni, in questo avvio di anno, online si parla sempre meno di crisi, con un dibattito sul tema in calo del 20% negli ultimi due anni.
Confermato il trend del 2014 (-17,7%) anche nel 2015 (-1,8%). Cambia anche la connotazione del dibattito, che diventa più operativa e legata agli interventi di risoluzione della crisi o alla descrizione degli aspetti territoriali su cui occorre intervenire per farvi fronte.
La crisi è infatti sempre più citata insieme all’Italia e all’Europa, insieme il 6% delle citazioni e alle variabili territoriali come (Grecia, Russia, Regione, Paesi…), con cui si tocca l’11% dei commenti sul tema. Al primo posto delle valutazioni generali appare “nonostante la crisi”, anch’esso con una connotazione positiva di uscita. I messaggi sulla crisi economica tout-court sono il 6% del totale in netto calo rispetto al 13% dello scorso anno. Con l’1,6% delle valutazioni entra una nuova componente, quella sociale e dell’impatto sulle famiglie.
Cambia anche il linguaggio utilizzato online. Nella classifica delle parole sulla crisi, nell’ultimo anno ci sono “Italia, Europa, Paesi, Grecia” rispetto al 2014 e al 2013 quando prevaleva “crisi economica”, seguita nel 2014 da “grave crisi”, “momento di crisi” ma anche “uscire dalla crisi”.