Dieci proposte a costo zero per lo Stato e per gli Enti Locali per risolvere il problema dei tempi di pagamento di Pubblica Amministrazione e privati e ridare slancio all’economia. Le hanno presentate venerdì scorso a Roma i Giovani di Confapi, in occasione del loro congresso nazionale.
Le proposte, presentate dal presidente dei Giovani di Confapi Angelo Bruscino, fanno parte di uno studio realizzato dall’Osservatorio sui Tempi di Pagamento coordinato dal Docente di Bilancio Consolidato e Analisi di Bilancio all’Università degli studi del Piemonte Orientale, Paolo Esposito.
Dal lavoro di ricerca condotto da Confapi, emergono dieci proposte normative e soluzioni manageriali sui ritardi dei tempi medi di pagamento:
- non fallibilità per Pmi affette da ritardi dei Tempi Medi di Pagamento (con una relativa modifica della Legge Fallimentare);
- sospensione fiscale per le Pmi affette da ritardi dei tempi medi di pagamento, da acconti Irpef, Ires, Irap;
- esenzione da verifica Durc con fissazione soglia per gli importi inferiori a 10mila euro a carico delle Pmi affette da ritardi dei Tempi Medi di Pagamento;
- intervento Normativo per Pmi affette da ritardi dei Tempi Medi di Pagamento, che preveda il raddoppio dei termini per il rateizzo di debiti tributari iscritti a ruolo (240 mesi – raddoppio dei termini da 10 anni a 20 anni);
- Patto con Equitalia e Inps;
- istituzione di un Fondo Nazionale di garanzia che supporti finanziariamente Pmi affetta da ritardi dei Tempi Medi di Pagamento (con Cassa Depositi e Prestiti e CCIAA);
- emissione di Titoli di Stato che supportino finanziariamente Pmi affette da ritardi dei Tempi Medi di Pagamento (Cassa Depositi e Prestiti);
- baratto/transazioni con monete complementari per le Pmi affette da ritardi dei Tempi Medi di Pagamento (esperienza inglese del Comune di Bristol);
- estensione normativa del JOB ACT per PMI affette da ritardi dei Tempi Medi di Pagamento;
- “Prompt Payment Act” Italiano – Codice etico per le Pmi che aderiscono volontariamente obbligandosi a “pagamenti liquidabili responsabilmente” nei 30 giorni dall’emissione delle fatture e l’accordo con Equitalia e Inps (attraverso un intervento normativo) prevedendo il raddoppio dei termini per il rateizzo previdenziale, tributario, esattoriale con sospensione coattiva dei recuperi erariali.
“Fino a quando le imprese – ha dichiarato Angelo Bruscino – potranno fare da banca allo Stato sottraendo così risorse alla ricerca e all’innovazione di processi e di prodotti? In Italia sono ancora migliaia le aziende che quest’anno falliranno a causa di crediti non pagati. Nonostante le evoluzioni normative, l’obbligo europeo e il continuo richiamo a normalizzare nel nostro paese sul tema dei tempi di pagamento, la situazione resta gravissima”.
“In questi anni di crisi – continua Bruscino – al danno spesso si è aggiunta anche la beffa subita da moltissime Pmi condannate a ‘morire di credito’; i mancati pagamenti per beni e servizi resi, sono tra i tanti problemi quelli che contribuiscono a scoraggiare fortemente la ripresa nello Stivale. Molte imprese si ritrovano schiacciate tra il credit crunch e tra clienti che non pagano generando così una spirale che si ripercuote sui fornitori e i dipendenti”.