I piccoli ma significativi segnali di ripresa dell’economia sono tanti. Nulla di trascendentale né di immediato, poiché per tornare ai livelli pre-crisi ci vorranno decenni, nella speranza di riuscire a tornarci. Però qualcosa si muove. E lo stop al calo dei prestiti a imprese e famiglie a novembre va in questa direzione.
Secondo il Bollettino mensile dell’Abi, lo scorso mese il totale dei prestiti a imprese e famiglie è rimasto invariato anno su anno (-0,03%), rispetto al -0,3% del mese precedente: miglior risultato da aprile 2012.
L’Abi mette in luce anche il buon andamento delle nuove erogazioni di prestiti bancari. Nei primi dieci mesi del 2015 i prestiti a imprese hanno fatto registrare +14% anno su anno; meglio ancora hanno fatto i mutui per l’acquisto di immobili: +94,3% anno su anno nei primi dieci mesi del 2015.
Guardando questi andamenti dal punto di vista delle banche, l’Abi sottolinea come, in controtendenza rispetto alle dinamiche dei prestiti a imprese e famiglie, siano calate a ottobre le sofferenze lorde delle banche italiane: 199 miliardi di euro dai 200,4 miliardi di settembre.
Nello stesso mese, le sofferenze nette sono passate dagli 87,1 miliardi di settembre a 87,2 miliardi e il rapporto sofferenze nette su impieghi totali è stato del 4,85% a ottobre contro il 4,84% di settembre.