Da alcuni mesi l’economia della Cina è in frenata e i consumi, specialmente per quello che riguarda i beni di importazione, ne stanno risentendo. Il made in Italy cerca però di difendersi nel modo in cui sa fare meglio: attaccando.
Ne è una dimostrazione la nascita, nella Free Trade Zone di Tianjin, di Ta Italy – Italian Food District, polo dedicato all’eccellenza delle aziende alimentari made in Italy. L’idea è quella di strutturare il polo secondo tre direttrici di base: una zona B2B, divisa in moduli che caratterizzano la produzione dei diversi territori italiani; una zona B2C; una zona da adibire a scuola professionale di cucina territoriale e al mondo della ristorazione. Ampio spazio anche a eventi, fiere e corsi di formazione nel settore enogastronomico dell’eccellenza italiana.
Il tutto distribuito su una superficie complessiva di 22mila mq, di cui 8mila destinati al cash & carry delle eccellenze enogastronomiche italiane. Questo vero e proprio food district made in Italy avrà una presenza significativa all’interno della città, dal momento che si articolerà in parte nel centro e in parte nella cosiddetta Free Trade Zone.
L’anima dell’idea e del progetto è italo-cinese, dal momento che nasce dalla famiglia Zheng, imprenditori in Italia da più generazioni che hanno capito lo straordinario peso che il made in Italy ha come biglietto da visita per affermarsi su un mercato come quello cinese.
Ta Italy – Italian Food District si rivolge a una clientela trasversale, fatta di buyer della grande distribuzione, titolari di supermarket, hotel, ristoranti, enoteche ma anche profili più consumer come famiglie e professionisti che abbiano in comune la passione per il made in Italy.