La sicurezza sul lavoro è da sempre un pallino degli ingegneri italiani, come dimostra la 3° Giornata Nazionale dell’Ingegneria della Sicurezza organizzata lo scorso 6 novembre a Roma dal Consiglio nazionale degli Ingegneri e dall’Ance.
Obiettivo della giornata è stato individuare la strada per rendere gli appalti più sicuri, grazie anche al coinvolgimento degli ingegneri italiani nella fase ex ante dell’emanazione delle norme.
Come ha ricordato Armando Zambrano, presidente del Consiglio nazionale degli Ingegneri (Cni), “il rapporto sinergico tra professionisti, imprenditori e committenti nell’ambito di una corretta gestione degli appalti passa anche attraverso il nostro coinvolgimento nella fase ex ante dell’emanazione delle norme”.
Una posizione che l’Ance, l’associazione nazionale dei costruttori edili, condivide con gli ingegneri italiani: “La diffusione della sicurezza nei cantieri – ha ricordato il vicepresidente Ance Edoardo Bianchi – è un processo in corso, un cambiamento in primis culturale che necessita di uno sforzo costante nel tempo. Bisogna, infatti, continuare a investire in formazione e rendere sistematiche le ispezioni per far sì che questo processo non si arresti”.
E per non farlo arrestare, è necessario che tutti gli attori coinvolti abbiano sempre una attenzione forte e particolare alle normative. Come ha ricordato Gaetano Fede, Responsabile Area Sicurezza del Cni, “gli ingegneri italiani hanno dato la propria disponibilità a partecipare alla commissione permanente sulla Sicurezza istituita presso il ministero del Lavoro. Se vogliamo invertire la tendenza e tutelare pienamente i cittadini diventa infatti importante poter collaborare a tutto l’iter di emanazione delle normative, specie nello step iniziale. Confrontarci con sindacati, lavoratori e imprese che già sono presenti in questa fase legislativa potrà gettare le basi di una più proficua ed efficace attuazione delle stesse normative”.