“Riflettere sul ruolo delle reti d’impresa e ragionare sul rapporto che si instaura tra reti e professionisti è oggi di basilare importanza per puntare ad una ripresa più solida e duratura. Infatti più è fluida la comunicazione tra reti e professionisti, maggiori sono le possibilità di mercato che le imprese possono cogliere”. Sono parole di Giorgio Roveri, Vice Presidente di Confassociazioni con delega al sistema Pmi.
“Il convegno ‘Reti di impresa e di professionisti: quali orizzonti, quale futuro’ (10 novembre 2015, Roma, Palazzo Altieri, dalle ore 10) focalizza la sua attenzione – ha continuato il Vice Presidente di Confassociazioni – su un aspetto bene preciso: l’apporto che i professionisti possono dare allo sviluppo di ogni business aziendale è importante, ma è realmente produttivo solo quando riescono a coordinarsi tra di loro interagendo in entrambe le direzioni: impresa verso professionista e professionista verso impresa. Una reciprocità di rapporto che esiste con figure manageriali evolute, ovvero con reali capacità di gestire questa relazione”.
“La giornata del 10 novembre rappresenta un passo importante per noi – ha aggiunto il Presidente di Confassociazioni, Angelo Deiana – in quanto rappresentativo di un percorso evolutivo che ci vede sempre più in crescita e pronti ad ulteriori importanti traguardi. Ovviamente resi possibili proprio dalla partecipazione sinergica di ogni singolo rappresentante della Confederazione che ad oggi conta 209 associazioni con oltre 355mila professionisti iscritti”.
“È evidente che il ruolo del manager – ha concluso Giorgio Roveri – risulta essere strategico soprattutto per lo sviluppo delle reti d’impresa, perché è qui che nasce l’esigenza di comprendere e conciliare culture imprenditoriali talvolta discordanti. Sotto questa prospettiva assumono particolare rilevanza le qualità del manager di rete, ancor meglio del temporary manager che, essendo una figura autonoma e indipendente rispetto alle realtà imprenditoriali coinvolte nella rete, riesce ancor più a conciliare le divergenze e a promuovere rapporti di collaborazione e di condivisione tra i soggetti coinvolti”.