Così come accaduto lo scorso anno, anche per il 2015-2016 la certificazione unica sta creando dei grattacapi ai commercialisti, tanto che il presidente del Consiglio nazionale dei dottori commercialisti e degli esperti contabili Gerardo Longobardi, durante un’audizione alla Commissione parlamentare di vigilanza sull’Anagrafe tributaria, ha proposto uno slittamento al 15 marzo per la trasmissione telematica della nuova certificazione unica integrata all’Agenzia delle Entrate.
Oltre a questo spostamento dei termini per la certificazione unica, Longobardi ha chiesto di limitare l’obbligo d’invio alla sola certificazione unica che si riferisce ai soggetti ammessi all’uso della dichiarazione.
Oltre a questi passaggi, il Cndcec ha chiesto alla Commissione di azzerare o ridurre le sanzioni per errori, omissioni o ritardi almeno per il primo anno di invio dei dati della certificazione unica da parte dei professionisti sanitari al sistema Tessera sanitaria nazionale. Tutto questo in previsione dell’inserimento anche dei dati sanitari nel 730 precompilato.
Un’ulteriore prova del fatto che, se sulla carta lo strumento della certificazione unica è sicuramente un passo avanti sulla strada della semplificazione, dall’altra la sua implementazione è tutt’altro che aliena da intoppi.