Anche se i segnali di ripresa dopo anni di crisi profonda si fanno sempre più robusti, per i giovani italiani le prospettive non sono ancora facili, specialmente per quanto riguarda l’uscire di casa e comprarsi un’abitazione propria accendendo un mutuo.
Lo testimoniano anche i dati di un’analisi elaborata dai siti Mutui.it e Facile.it, che hanno analizzato tanto le richieste di mutuo compilate, quanto le erogazioni ottenute dagli italiani nei sei mesi da marzo ad agosto 2015. Il dato più significativo rilevato riguarda gli under 30 che hanno richiesto un mutuo nel periodo considerato: la loro percentuale si è quasi dimezzata, passando dal 17% al 9,7% in poco più di un anno.
Nelle rilevazioni del 2012 quasi un preventivo di mutuo su 4 arrivava da under 30, mentre ora la precarietà diffusa e le difficoltà economiche sembrano aver tolto ai ragazzi anche la voglia di provarci.
Il dato stride ancora di più con gli altri numeri rilevati dai due siti. Analizzando infatti le erogazioni di mutuo registrate nello stesso lasso di tempo, quelli ottenuti dai più giovani hanno raccolto una percentuale più elevata che in passato: il 6,5% del totale, contro il 5% registrato in maniera stabile negli scorsi anni.
Entrando nel dettaglio, sulle circa diecimila domande di mutuo esaminate, si nota come la richiesta tipo fatta dai giovani aspiranti mutuatari sia finalizzata in larghissima parte all’acquisto della prima casa: il 74% del campione. Se si isolano solo le domande di mutuo prima casa, quelle degli under 30 rappresentano il 17,5% del totale.
In termini di importo, si punta ad ottenere cifre molto vicine alla media dei finanziamenti richiesti in Italia (114mila euro), con cui coprire il 67% del valore dell’immobile da acquistare. Il tasso preferito per il mutuo è quello fisso (56%) – segno di una buona consapevolezza delle interessanti opportunità presenti sul mercato – mentre il tasso variabile, pur ai minimi storici, raccoglie solo il 36% delle domande.
Analizzato il quadro della domanda, resta da capire che cosa succede in fase di erogazione. Quando si sottoscrive, il mutuo si fa più piccolo: diminuisce sia l’importo erogato (si scende a 107mila euro), sia il loan to value (63%), dati che rivelano come gli immobili acquistati siano di valore medio-basso. Si conferma la predilezione per il mutuo a tasso fisso, scelto dal 61% dei mutuatari; significativo, infine, che ben il 29% dei finanziamenti erogati sia una surroga.