È stato pubblicato in Gazzetta ufficiale il decreto emanato dal ministero dello Sviluppo economico che istituisce un regime di aiuto per diffondere e rafforzare l’economia sociale. Al decreto, che reca la data del 3 luglio scorso, il Cipe ha fatto seguire lo stanziamento di 200 milioni per le cooperative e le imprese sociali attraverso il Fondo Rotativo per il sostegno alle imprese e gli investimenti in ricerca (FRI).
Il regime di aiuto alle imprese sociali prevede finanziamenti agevolati per sostenere programmi di investimento per la creazione o lo sviluppo di imprese sociali. Condizione necessaria è che questi programmi siano avviati dalle imprese sociali successivamente alla presentazione della loro domanda di agevolazione. Le cooperative e le imprese sociali devono inoltre avere una delibera di finanziamento disposta da una banca per la copertura finanziaria del programma di investimenti proposto al FRI.
Il finanziamento agevolato alle imprese sociali e alle cooperative può avere una durata massima di 15 anni e il piano di ammortamento per la restituzione del credito sarà a rate semestrali costanti posticipate, in scadenza il 30 giugno e il 31 dicembre di ogni anno. A questo finanziamento ne va affiancato uno ordinario a tassi di mercati erogato da un istituto di credito. Ecco il perché della delibera di cui sopra.
Le spese ammissibili finanziabili dai programmi di investimento devono essere comprese tra 200mila euro e 10 milioni di euro. I programmi devono essere ultimati dalle cooperative e dalle imprese sociali entro 36 mesi dalla stipula del contratto di finanziamento.
I finanziamenti agevolati sono erogati dalla banca in massimo sei soluzioni, più l’ultima a saldo, e sono erogati in relazione agli stati di avanzamento del programma. Modalità e criteri per l’accesso ai finanziamenti da parte di cooperative e imprese sociali, nonché i termini per la presentazione della domanda, saranno stabiliti in un secondo momento dal ministero dello Sviluppo economico, da quello dell’Economia e da quello del Lavoro.