Uno dei passaggi più importanti per mettere le strutture turistiche e ricettive italiane al passo con i tempi è la loro digitalizzazione. Già molti esercenti del ramo si sono messi in moto in questo senso, ragion per cui sono molto importanti il provvedimento delle Entrate e la Risoluzione n. 85/E pubblicate il 14 ottobre scorso in materia di digitalizzazione.
Secondo il dettato delle Entrate, gli esercenti del settore turistico che hanno intenzione di usufruire del credito d’imposta per la digitalizzazione delle strutture ricettive previsto dal D.L. n. 83/2014, lo dovranno portare in compensazione insieme ad altri tributi nel modello F24, da presentare esclusivamente online all’Agenzia delle Entrate. In caso contrario, scatterà il rifiuto dell’operazione di versamento.
Il credito d’imposta è riconosciuto per i periodi d’imposta 2014, 2015, 2016 ed è pari al 30% delle spese sostenute dagli esercenti turistici per investimenti e attività di digitalizzazione, fino ad un importo massimo di 12.500 euro.
Per gli albergatori che puntano alla digitalizzazione, l’Agenzia delle Entrate ha istituito un codice tributo dedicato, il 6855. Le Entrate effettueranno controlli automatizzati su ciascun F24 ricevuto, per sincerarsi del fatto che l’importo del credito d’imposta utilizzato non sia superiore all’ammontare del credito complessivamente concesso all’impresa per la digitalizzazione. Il tutto al netto dell’agevolazione fruita attraverso gli F24 già presentati. Qualora l’importo del credito utilizzato sia superiore al beneficio residuo, il modello F24 sarà scartato e i pagamenti relativi saranno infatti considerati non effettuati.