Mentre partono oggi a Milano le sfilate della Fashion Week, la filiera moda si interroga sul proprio futuro e fa i conti con il proprio presente. Un presente fatto anche e soprattutto di numeri buoni, come quelli dell’export, degli occupati e delle retribuzioni; dati che, nel caso della filiera moda, riservano piacevoli sorprese.
I dati in questione sono stati elaborati rapporto JobPricing relativo a “Le professioni della moda” e parlano di un fatturato 2014, per la filiera moda e tessile, di 52,4 miliardi (+3,3% anno su anno), di un valore dell’export di 28,5 miliardi (+3,9% anno su anno) e, soprattutto, di un numero di addetti che, in un periodo di crisi come quello che stiamo attraversando, non è da disdegnare: 48.590 imprese della filiera moda (-1,6% anno su anno) che danno lavoro a 411mila persone (-0,3%).
Dati molto interessanti sono quelli che il rapporto JobPricing ha estrapolato riguardo alle retribuzioni nell’ambito della filiera moda. Una filiera che viene distinta in “Moda e Lusso” e “Tessile, Abbigliamento e Accessori”. Nel primo dei due comparti, secondo Job Pricing, la retribuzione annua lorda media sfiora i 30mila euro (28.990 +1,1% rispetto alla ral media in Italia), nel secondo si attesta a 26.550, con uno scarto più sensibile rispetto alla ral media italiana: -7,2%.
Il rapporto si è premurato poi di analizzare le retribuzioni a seconda dei vari profili professionali impiegati nella filiera moda e tessile. Relativamente ai profili più specifici, JobPricing rileva che figure operative come la sarta o l’addetto al telaio non hanno retribuzioni stellari: 22.768 euro/anno lordi per la prima, 21.087 per il secondo. Va meglio a un fashion stylist (26.621 euro/anno lordi) o a un disegnatore tessile (39.890), per non parlare del direttore creativo, che se la passa decisamente bene con 68.746 euro/anno lordi).
Spostandosi sulle figure professionali della filiera moda impiegate sul punto vendita, secondo JobPricing un visual merchandiser percepisce 32.183 contro i 35.258 di uno store manager, mentre tra le figure “d’ufficio” il direttore qualità arriva addirittura a 114.386 euro/anno lordi, il responsabile magazzino prodotti a 35.849, un addetto stampa a 33.240.
La conclusione del rapporto è che, nella filiera moda, i dirigenti percepiscono una retribuzione tra le più alte di tutto il mercato del lavoro italiano, mentre quelli della filiera tessile si piazzano ben sotto, solo al 15esimo posto.