Sono cifre interessanti quelle emerse dalle notizie per l’anno 2015 del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Ministero del Lavoro, e riguardanti le previsioni di assunzioni da parte delle imprese italiane per l’anno in corso. Si parla infatti di oltre 910mila entrate previste da parte delle imprese dell’industria e dei servizi con almeno un dipendente. Sono 119mila in più rispetto al 2014.
Il rapporto di Unioncamere segnala anche la stabilizzazione, grazie alle misure introdotte dal Jobs Act, di circa 170mila lavoratori e la creazione di 55mila nuovi posti di lavoro che, a detta dell’Unione italiana delle camere di commercio, non si sarebbero avuti quest’anno se la legislazione sul lavoro fosse rimasta invariata.
Secondo Unioncamere, a crescere in misura consistente nel 2015 sarà il lavoro “stabile”, a cominciare dai nuovi contratti a tutele crescenti che dovrebbero essere poco meno di 250mila (249.200) rispetto ai 146mila contratti a tempo indeterminato programmati nel 2014. Interrogate su queste 249mila assunzioni, le imprese hanno indicato come motivazione prevalente, che 132.700 (il 53,2%) sarebbero state messe in programma a prescindere, che 35.400 non sarebbero state previste senza il Jobs Act (14,2%) grazie al quale oltre 19mila di queste sarebbero anticipate a quest’anno (7,7%).
Le aziende, interpellate da Unioncamere, confermano che per 62mila assunzioni circa si tratterebbe di un cambio rispetto a una tipologia contrattuale “atipica” prevista all’inizio (24,9%). A quest’ultima quota di “precari” stabilizzati grazie al Jobs Act, si deve poi aggiungere parte delle 117mila trasformazioni di contratti dal tempo determinato all’indeterminato di lavoratori già alle dipendenze delle imprese che possono essere state influenzate o dalla nuova disciplina sul lavoro.
Quello che è interessante notare, secondo il rapporto di Unioncamere, è proprio il fatto che, durante il 2015, le imprese italiane dell’industria e dei servizi hanno programmato di realizzare oltre 910.300 ingressi di nuovo personale, quasi 120mila (118.900) in più rispetto al 2014, con una crescita del +15%. Di questo totale faranno parte oltre 720mila assunzioni dirette (+17,7% quelle a carattere stagionale e non stagionale) e circa 190mila nuovi contratti di lavoro atipici (di somministrazione o parasubordinati + 5,9%).
Buone anche le cifre che riguardano l’occupazione giovanile, per la quale le imprese interpellate da Unioncamere ritengono di poter riservare oltre 202mila delle 721.700 assunzioni previste: il 28% del totale. Per quanto riguarda i settori produttivi, nelle imprese dei servizi saranno 156.600, nell’industria 45.600. Per quanto riguarda le aree geografiche, sarà più intensa la presenza giovanile nel Nord Ovest, dove la quota di assunzioni destinate agli under 30 toccherà il 32%, e tra le imprese con oltre 250 dipendenti, dove arriverà al 36%.
Unioncamere traccia quindi, nel complesso, un quadro incoraggiante, dove però il saldo tra entrate e uscite nel settore privato nel 2015 sarà ancora in negativo, anche se meno rispetto al 2014: si parla di circa 60mila posti di lavoro in meno, in miglioramento rispetto ai -144mila previsti dalle imprese lo scorso anno, con un aumento netto della domanda di lavoro di oltre 83mila unità.