L’impresa portata a termine nei mesi scorsi dall’astronauta italiana Samantha Cristoforetti ha permesso, tra l’altro, di accendere i riflettori su un settore dell’impresa italiana, quello aerospaziale, che è tra i fiori all’occhiello della nostra industria.
Secondo alcune elaborazioni effettuate dall’Ufficio Studi della Camera di commercio di Monza e Brianza in collaborazione con Camera di commercio di Milano, su dati Registro Imprese e Istat Coeweb, tra aerei, elicotteri, veicoli spaziali e loro componenti in Italia si contano 572 attività tra sedi di impresa e unità locali, in crescita in un anno del 3,7%. All’interno del comparto aerospaziale lavorano anche le imprese legate al nuovo business dei droni.
Complessivamente il settore aerospaziale, solo nella fabbricazione, impiega oltre 24mila addetti. Le regioni specializzate sono Lombardia (116 imprese e unità locali attive nella fabbricazione di aeromobili, veicoli spaziali e loro dispositivi,+ 9,5% in un anno) e Campania (85 localizzazioni, +7,1%). Segue il Piemonte (con 79 attività, -2,5%).
L’interscambio del settore aerospaziale vale circa 2 miliardi di euro nei soli primi tre mesi del 2015 (per tutto il 2014 erano 8 miliardi di euro), l’export pesa per quasi 1,3 miliardi. Primi Paesi importatori nel 2015 sono Stati Uniti (323 milioni di euro), Francia (240 milioni di euro) e Regno Unito (105 milioni).
Tra le regioni, brillano le esportazioni lombarde: nei primi tre mesi del 2015 si registra +18,1% rispetto al primo trimestre 2014, con più di 445 milioni di Euro fatti volare nel mondo tra gennaio e marzo. Primo per export il distretto varesino, con oltre 385 milioni di euro, seguito da Milano (36,1 milioni di euro), Lecco (12 milioni) e Monza e Brianza (7,2 milioni). Le imprese lombarde del settore aerospaziale esportano soprattutto verso Emirati Arabi Uniti, Algeria e Regno Unito.