Come se non bastassero la crisi e il crollo dei consumi a mettere in ginocchio le attività di artigiani e commercianti, ora si scopre che anche i furti ai danni di negozi e botteghe hanno subito un’impennata nell’ultimo decennio: +165,5%.
Le cifre, e il conseguente allarme, sono stati diffusi dall’Ufficio studi della Cgia che ha elaborato i dati Ministero dell’Interno – Dipartimento della Pubblica Sicurezza e Istat e ha rilevato come nel 2013, l’ultimo anno per cui sono disponibili le statistiche, le denunce sono state oltre 104mila, con una media di 286 reati al giorno tra furti e spaccate.
La serie storica dei furti è impressionante. Nel 2004 erano poco meno di 40mila, mentre nel 2007 sono arrivati a 107.500. Nel biennio 2008-2009 c’è stato un leggero calo dei furti che poi sono però risaliti nel 2013.
Secondo la Cgia, le regioni più colpite dalla piaga dei furti sono state quelle del Centro-Nord Emilia Romagna, Liguria, Toscana, Lombardia, Piemonte, Lazio e Veneto le più colpite, mentre al Sud il fenomeno dei furti registra una situazione meno preoccupante. Nel 2013 in Puglia sono stati registrati 95,1 furti ogni 100mila abitanti, in Sicilia 88,3, in Campania 80,8 e in Calabria 68,9.
Al Centro-Nord, invece, le cifre sono ben altre 235,9 ogni 100mila abitanti in Lombardia, 238,2 in Toscana, 263,6 in Liguria e 268 furti ogni 100mila abitanti in Emilia Romagna.
Il problema dei furti e della mancanza di sicurezza ha coinvolto soprattutto i negozi di alimentari, di frutta e verdura, le macellerie, le gastronomie, i panifici, le gelaterie/pasticcerie, le attività di vendita di apparecchiature elettroniche e di elettrodomestici, di telefonia, i negozi di abbigliamento, le ferramenta, le attività di bigiotteria, le copisterie, le edicole, le cartolerie e via dicendo.
Oltre al dato numerico assoluto, quello che preoccupa la Cgia è un altro trend: “Nonostante la capillare ed encomiabile azione condotta sul territorio dalle forze dell’ordine – afferma Paolo Zabeo -, il 77% dei furti nei negozi rimane impunito. Vuol dire che solo nel 23% dei casi denunciati, i responsabili vengono consegnati all’Autorità giudiziaria. Un dato sconfortante che, purtroppo, ha contribuito a gettare nello sconforto molti operatori economici. In particolar modo quelli che hanno subito queste scorribande più di una volta”.
Secondo le elaborazioni della Cgia, l’autore dei furti rimane impunito specialmente al Sud. Se la media nazionale nel 2013 era appunto del 77%, in Sicilia ha raggiunto l’81,3%, in Puglia l’81,6%, in Basilicata l’83,3%, in Calabria l’83,7% e in Campania l’84,8%.