La questione dei debiti PA nei confronti delle imprese è ben lungi dall’essere risolta, anche se qualche timido miglioramento comincia a intravedersi. Stando all’ultimo aggiornamento del ministero dell’Economia al 20 luglio, dalle amministrazioni pubbliche alle imprese sono arrivati finora 38,685 miliardi di euro sui 56,3 miliardi complessivamente stanziati a questo scopo, anche se la quota di risorse messa a disposizione degli enti debitori per saldare i debiti PA è di 44,675 miliardi.
Si tratta comunque solo di un inizio, ma se vogliamo guardare il bicchiere mezzo pieno per quanto riguarda i debiti PA, consoliamoci con il fatto che, secondo i dati comunicati dal Mef, le imprese sono rientrate di quasi 10 miliardi di euro (9,594 per la precisione).
Il bicchiere è invece mezzo vuoto se si confronta il totale dei pagamenti finora effettuati da province e comuni con i 16,1 miliardi stanziati a loro favore per saldare i debiti PA: in questo caso si nota come rimangano ancora 6,5 miliardi da utilizzare, di cui circa 2,2 disponibili agli enti stessi.
In termini percentuali, comuni e province hanno utilizzato circa l’81% delle risorse a loro disposizione per saldare i debiti PA e dovrebbero avere disponibili altri 4,312 miliardi. L’Ance però (l’associazione dei costruttori edili, quelli maggiormente esposti nei confronti della PA) ha fatto dei conti diversi. Il suo centro studi ha infatti sempre indicato in 19 miliardi la quota totale di mancati pagamenti alle imprese per appalti su lavori svolti: in questo caso resterebbe ancora da liquidare più o meno la stessa cifra di quella finora girata alle imprese.