Dopo la relazione annuale del Consiglio di Stato nella quale è stato lanciato l’allarme sulla capacità degli enti locali di far fronte alla sempre maggiore tassazione degli ultimi anni, è intervenuto con una nota in merito il presidente di Assoedilizia Achille Colombo Clerici.
“A quali conclusioni conduce il rilievo della Corte dei Conti nella sua relazione sulla finanza locale – ha scritto Colombo Clerici -, secondo il quale la tassazione in sede locale è aumentata in questi anni sino ‘ai limiti della compatibilità con le capacità locali’? La conclusione a prima vista dovrebbe essere: riduciamo la tassazione locale. Ma come? Togliendo l’Imu, come dice Renzi ? Ma l’Imu sulla prima casa è giò stata tolta nel 2014. Togliendo la Tasi? Togliere la Tasi significherebbe far pagare in più agli uni quello che non pagano gli altri. Non è così che va risolto il problema”.
“La denuncia della Corte – prosegue il presidente di Assoedilizia – va contestualizzata con riferimento all’intero sistema fiscale ed al rapporto tra fisco erariale e fisco locale. Visto che l’aumento del carico fiscale locale è stato, come abbiamo sempre denunciato, la conseguenza della riduzione dei trasferimenti effettuati storicamente dallo stato ai comuni, il carico dei tributi erariali avrebbe dovuto esser proporzionalmente alleggerito”.
“Invece – chiosa Colombo Clerici – è avvenuto esattamente l’opposto: lo Stato, non solo non ha ridotto il carico delle proprie imposte, ma lo ha addirittura aggravato, aumentando il peso dell’imposizione sui redditi con le addizionali e, dove ha potuto, con le riduzioni delle deduzioni, come è avvenuto nel campo delle locazioni. L’alleggerimento del carico fiscale andrebbe praticato soprattutto dove è intervenuto l’inasprimento del prelievo, come è avvenuto nel campo immobiliare”.
“L’Imu andrebbe ritoccata, riducendola alla metà sugli immobili locati – dice ancora il presidente di Assoedilizia -, riprendendo con ciò l’orientamento della legge sul federalismo fiscale del 2011; e questo costerebbe alle finanze pubbliche uno scarso sacrificio, perché la relativa riduzione del gettito verrebbe in parte compensata da un recupero a tassazione Imu e Irpef di molti immobili, in quanto si incrementerebbe l’investimento in alloggi in locazione. E poi dovrebbe ritoccarsi il regime generale delle deduzioni e andrebbe introdotta una esenzione dall’imposta sui redditi locativi per tutte le nuove costruzioni”.
“Solo in questo modo – conclude il presidente di Assoedilizia – la ‘torta’ del carico fiscale complessivo potrebbe cominciare a ribilanciarsi. Adesso c’è una fetta aggiuntiva: è rappresentata da quello che paghiamo ai comuni, o meglio, che paghiamo allo Stato e che questo ha tolto ai comuni, costringendo gli stessi a riprenderselo con tasse proprie”.