E’ stata presentata, da Qlik, leader nella data discovery , la seconda fase dell’app Quanto sei Europeo? contenente dati e informazioni provenienti da tutti i 28 paesi dell’Unione Europea.
L’analisi effettuata è in grado di offrire una completa panoramica circa le somiglianze e le differenze tra i singoli paesi dell’Unione nella vita lavorativa, prendendo in considerazione le informazioni relative a qualifiche, percorsi formativi, stipendi, settori d’impiego, ore di lavoro, produttività.
Aprendo gratuitamente l’app Howeuropeanareyou.eu/it si possono scoprire curiosità interessanti come:
- In Francia, Spagna e Gran Bretagna si registra il maggior numero di laureati;
- Nei paesi scandinavi si passano quasi 20 anni a studiare e, in media, gli stipendi sono abbastanza elevati.
- Il tasso di possibilità di disoccupazione in Italia (5,5%) è ben più vicino al Paese con il tasso più basso (Germania, 3,2%) che a quello con il tasso più alto (Spagna, 17,7%);
- In Grecia si lavora ben 42 ore alla settimana, mentre nei Paesi Bassi poco più di 30 e per di più senza alcun impatto sul salario (4° paese “meglio pagato” dell’Unione europea);
- In Lussemburgo si percepiscono i salari più alti (52.000 € mensili). In Italia non arriviamo nemmeno a 25.000 €. Il salario medio europeo si aggira intorno ai 26.000 €
- La produttività media oraria in Italia si avvicina alla media europea, 31 € l’ora contro i 33 € di media. Parecchio distante però dalla produttività più elevata del Lussemburgo: ben 54 € all’ora.
Pablo Calderón Martínez, il professore di Studi Europei al Kings College di Londra che ha lavorato allo sviluppo dell’applicazione insieme a Qlik, commenta così: “Questa seconda fase del progetto segue un andamento simile a quella precedente; analizzando come le persone si comportano nel mondo del lavoro in Europa, riusciamo a confermare o sfatare stereotipi e a scoprire novità interessanti. Da un lato, si conferma l’idea ormai consolidata che la produttività abbia maggior peso delle ore effettivamente lavorate, dall’altro si ammette che nei Paesi in cui la produttività è alta, gli stipendi sono commisurati mentre il rischio di disoccupazione è molto basso. Dai grafici è semplice intuire che il livello di istruzione generalmente è legato all’andamento dell’occupazione; i Paesi forti nel settore del manufacturing hanno percentuali più elevate di persone diplomate, mentre dove la produzione è meno forte, il numero di laureati è più alto. Questi risultati sono solo una conferma di ciò che sapevamo già da tempo. Quello che invece realmente sorprende sono i dati che dimostrano una certa parità tra uomo e donna nel livello di istruzione“.
John Sands, Qlik Evangelist, ha inoltre aggiunto: “Tutti abbiamo una vaga idea dell’approccio al lavoro delle diverse popolazioni europee, ma con Qlik è possibile scoprire se le nostre sono solo supposizioni oppure se effettivamente abbiamo un’idea corretta di ciò che accade in Europa. E’ facile dire che in alcuni Paesi si lavora di più rispetto ad altri, o che in alcuni mercati occorre avere una laurea per avere una buona posizione, mentre in altri non è fondamentale. Quello che abbiamo fatto noi è raccogliere una grande mole di informazioni per renderle visive in modo da consentire a tutti di scoprire curiosità e dati interessanti sul fenomeno lavoro in Europa”.
Vera MORETTI