Il giorno terribile di Imu e Tasi è passato, ma siamo certi che qualcuno, per distrazione, impegni o confusione, non è riuscito a saldare in tempo l’acconto delle due imposte. Poco male, o quasi, è possibile pagare Imu e Tasi anche in ritardo, ovviamente incorrendo in sanzioni. Ecco come.
Ravvedimento operoso
Imu e Tasi non differiscono da altre imposte per quanto riguarda il ravvedimento operoso, vale a dire una sanzione in forma ridotta nella quale si incorre purché si paghi in maniera tempestiva quanto non saldato nei tempi. È bene ricordare che chi è sotto accertamento o sotto ispezione per l’imposta non pagata non può usufruire del ravvedimento operoso, né su Imu e Tasi né sulle altre imposte.
Ravvedimento “sprint”
Si può accedere al ravvedimento “sprint” per Imu e Tasi se si salda il dovuto entro 14 giorni dalla scadenza, ovvero entro il 30 giugno. Alla somma dovuta in acconto saranno da aggiungere la sanzione dello 0,2% giornaliero sul totale dovuto, oltre agli interessi giornalieri calcolati sul tasso annuale, che può essere maggiorato dal Comune.
Ravvedimento breve
Il ravvedimento breve su Imu e Tasi si ha per i pagamenti effettuati tra il 15esimo e il 30esimo giorno dopo la scadenza. La sanzione da aggiungere agli interessi giornalieri è del 3% dell’importo.
Ravvedimento medio
Nel caso di pagamento in ritardo di Imu e Tasi tra il 30esimo e il 90esimo giorno, agli interessi giornalieri calcolati sulla base del tasso annuale si aggiunge e una sanzione del 3,33% del totale.
Ravvedimento lungo
Il ritardo nel pagamento di Imu e Tasi che va dai 90 giorni a un anno prevede la sanzione del 3,75% del totale, oltre agli interessi giornalieri. I furbi o i distratti che vanno oltre l’anno di ritardo saranno invece gravati da una sanzione pari al 30% del dovuto, oltre a ricevere la temutissima cartella di Equitalia.