La luce in fondo al tunnel inizia a farsi meno flebile. Se il quadro relativo alla situazione 2014 per l’Italia mostra ancora una leggera flessione per l’attività economica (0,4% l’interno lordo), dopo le drammatiche contrazioni delle due annate precedenti dove il Pil si ridusse del 2,8% nel 2012 e dell’1,9% nel 2013, ecco che le prospettive per il secondo semestre dell’anno e per i primi mesi del 2016 possono essere lette con un pizzico di ottimismo. Per quanto riguarda le piccole e medie imprese si intravede la ripresa e la necessità di assumere: 4 imprese su 5 (80%), secondo un’indagine su un campione di oltre mille imprese sul territorio nazionale, non necessitano di ridurre personale entro il 2016, mentre una su tre (32%, il 25% solo il mese scorso) intende aumentare il numero dei propri dipendenti entro i prossimi 12 mesi.
Seppur lento e in certi frangenti impercettibile, il lento miglioramento nelle condizioni del mercato del lavoro alimentato dalle Pmi nostrane si evidenzia nel confronto anno su anno. A sostenere i numeri e le percentuali raccolte ci sono, secondo le segnalazioni, “un giro d’affari tornato a crescere” e la percezione che “la ripresa appena iniziata possa consolidarsi nel tempo”.
Relativamente alla movimentazione aziendale, va rilevato che nel primo trimestre 2015, nonostante il Pil sia tornato a crescere dello 0,3%, sono nate 114.502 nuove iniziative economiche, 872 in meno dello stesso periodo dello scorso anno. Si tratta della quarta contrazione consecutiva del numero delle nuove imprese iscritte nei Registri delle Camere di Commercio, ma comunque inferiore a quella degli anni precedenti e che fa ben sperare in un segno positivo nei prossimi mesi.