Convocato venerdì 19 giugno in audizione presso le Commissioni riunite Finanze e Attività produttive della Camera dei Deputati, il Consiglio Nazionale del Notariato si è espresso sui 4 articoli del ddl concorrenza che riguardano il sistema di funzionamento del Notariato. Sono state presentate numerose proposte sostitutive degli articoli 28, 29 e 30 del ddl per realizzare gli obiettivi di un’efficiente semplificazione a vantaggio del sistema Paese e una riduzione dei costi per i cittadini e per le imprese.
Tra le proposte presentate, in particolare, si segnala:
- La riforma del Registro delle successioni attraverso la sua totale informatizzazione e telematizzazione, previa unificazione dei registri oggi esistenti presso le cancellerie dei Tribunali su base nazionale. Questo Registro sarebbe affidato, senza oneri per lo Stato, al Consiglio Nazionale del Notariato e senza oneri per le parti in caso di consultazione.
- Collegato alla riforma del registro delle successioni, volendo dare corpo alla nuova normativa europea (in vigore il prossimo 17 agosto), si propone di istituire anche per le successioni nazionali ilCertificato di Successione nazionale; il tutto con risparmio in termini di tempi e di costi per il cittadino e per la Pa.
- Possibilità di redazione e autenticazione a distanza di alcune categorie di atti unilaterali dell’imprenditore, come gli atti di organizzazione interna dell’impresa (attestazioni, certificazioni e dichiarazioni). Questa proposta unisce il vantaggio per l’imprenditore di avvalersi della consulenza e dell’attività del notaio senza muoversi dal proprio ufficio (con risparmio di tempo e costi).
Nel corso dell’udizione, il Notariato ha ribadito che le proposte contenute negli articoli 28, 29, 30 oltre a non avere contenuto concorrenziale, non determinerebbero risparmi né per i cittadini, né per le imprese, né per lo Stato. In particolare è stato rilevato:
- Che l’assenza delle verifiche e delle regole proprie del sistema del notariato e le carenze segnalate nell’art.28 avranno come naturale conseguenza: la riduzione dei controlli, che si traduce in minor tutela delle parti, e in un assai probabile aumento del contenzioso; un rischio per la qualità dei dati inseriti nei registri immobiliari, con conseguente indebolimento del sistema italiano di pubblicità legale ed inevitabili ripercussioni sulla posizione dell’Italia nella classifica “Doing Business” della Banca Mondiale, con effetti negativi anche sul P.I.L.; l’appesantimento delle procedure transattive, aumentando i soggetti coinvolti in ciascuna operazione, ritenendo probabile che come avviene nei paesi anglosassoni, le parti vorranno avvalersi ciascuna dell’assistenza del proprio avvocato. Questo articolo, come segnalato in questi mesi da più parti della società civile, avrà l’effetto di avvantaggiare banche e assicurazioni, come sostenuto anche dalle Associazioni dei Consumatori.
- Che gli articoli 29 e 30, nella loro formulazione, contrasterebbero con la legislazione europea e gli orientamenti e le indicazioni delle più importanti organizzazioni internazionali (OCSE, GAFI, Banca Mondiale) sulla tutela dell’ordine pubblico finalizzato al contrasto dell’abuso dello strumento societario, dell’evasione fiscale e dell’antiriciclaggio.