Una delle realtà sulle quali il sistema produttivo italiano scommette di più è quella dell’ imprenditoria femminile. Intanto perché le donne hanno tenacia, fantasia, spirito d’innovazione e voglia di fare. E poi perché le imprese in rosa, benché in crescita, sono sempre meno di quelle al maschile. Quindi, una tipologia con ampi margini di crescita.
Quello che, purtroppo, l’ imprenditoria femminile ha in comune con quella maschile, è la difficoltà di accesso al credito, soprattutto in un periodo in cui l’economia è in estrema sofferenza e, soprattutto, di fronte a un sistema bancario che, delle qualità delle imprenditrici in rosa che abbiamo indicato poco sopra, finge di non fidarsi.
Ecco perché per l’ imprenditoria femminile può essere di estrema utilità accedere ai finanziamenti a fondo perduto. Che vengano dalla propria regione, dallo Stato o dall’Ue, i finanziamenti a fondo perduto sono un ottimo strumento nelle mani delle donne per partire nella loro avventura imprenditoriale.
Ecco perché è utile ricordare come poter accedere a questi strumenti finanziari per l’ imprenditoria femminile, quali sono i requisiti per poterne usufruire e come impiegarli. Tutti aspetti regolati dalla legge 215/92 “Azioni positive per l’ imprenditoria femminile”.
Intanto, i finanziamenti a beneficio dell’ imprenditoria femminile possono essere erogati per le imprese che operano nei settori di:
- Artigianato;
- Commercio;
- Industria;
- Servizi;
- Turismo.
I finanziamenti possono erogati come:
- Finanziamenti a fondo perduto, una parte dei quali non avrà obblighi di restituzione mentre l’altra sarà finanziata al tasso dello 0,5% da restituire in 10 anni;
- Credito d’imposta;
- Finanziamenti agevolati a 10 anni, tasso 0,5%.
Possono essere utilizzati nelle iniziative di imprenditoria femminile per:
- Acquisire un’attività esistente;
- Acquistare servizi reali;
- Avviare una nuova attività;
- Elaborare progetti di innovazione per l’azienda.
Possono fruire di questi finanziamenti:
- Imprese, consorzi, associazioni con quote possedute al 70% da donne;
- Imprese individuali gestite da donne;
- Società cooperative o di persone costituite da almeno il 60% di donne;
- Società di capitali dove almeno i 2/3 delle quote di partecipazione siano possedute da donne.
Importante ricordare che per accedere ai finanziamenti a fondo perduto per l’ imprenditoria femminile, le imprese richiedenti devono avere meno di 50 dipendenti, un fatturato inferiore ai 7 milioni di euro o un totale di bilancio inferiore a 5 milioni.
Tutti questi vincoli si sommano ad altri requisiti che le imprese devono mantenere una volta ricevuto il finanziamento destinato all’ imprenditoria femminile, pena la sospensione dell’erogazione:
- Non vendere o cedere i beni nei 5 anni successivi al finanziamento i beni acquistati con il finanziamento stesso;
- Mantenere la compagine societaria inalterata relativamente alla presenza di donne;
- Non presentare altre domande per finanziamenti statali o regionali una volta ricevuti i contributi per l’imprenditoria femminile.