Uno strumento importante per favorire l’autoimprenditorialità in franchising è il decreto legislativo 185/2000, che mette a disposizione di chi vuole aprire un’attività in franchising delle importanti linee di finanziamento.
Chi vuole aderire a questo tipo di finanziamento deve prima essere certo che il franchisor che ha scelto sia convenzionato con Invitalia – Sviluppo Italia, l’ente che, da decreto legislativo, è chiamato a erogare il prestito. Ma quali sono le tipologie di finanziamento per il franchising?
– Investimenti per gestire la propria attività imprenditoriale con un contributo a fondo perduto, anche su base pluriennale
– Investimenti in parte con contributi a fondo perduto e in parte rimborsabili con mutuo a tassi agevolati;
– Investimenti con contributi a fondo perduto fino al 95% del totale delle spese per l’avvio dell’attività in franchising.
L’incentivo al franchising può essere distribuito tra spese di gestione, contributi a fondo perduto e investimenti, oppure un contributo a fondo perduto e un mutuo a tasso agevolato che copra fino al 10% degli investimenti e con un rimborso può della durata massima di 7 anni in rate trimestrali.
Possono fare richiesta di questo tipo di finanziamento finalizzato al franchising, sia le persone fisiche sia le società di capitali o persone di nuova costituzione, purché in possesso dei seguenti requisiti:
– maggiore età;
– stato di non occupato;
– residenza in Italia da almeno sei mesi.
I contributi a fondo perduto ottenuti per avviare attività le attività in franchising serviranno per le spese d’acquisto di materiali, attrezzature, beni, acquisto brevetti o materiali per l’innovazione tecnologica.