Come è suo costume fare, anche in questo mese di giugno Confartigianato fa il punto sulle performance e le potenzialità delle piccole e medie imprese italiane riguardo all’export. Ebbene, secondo l’analisi di Confartigianato, tra marzo 2014 e marzo 2015 le Pmi di casa nostra hanno visto incrementare l’export del 4,1%.
Un risultato di tutto rispetto, sottolinea Confartigianato, che avrebbe potuto anche essere migliore se non ci fossero state le sanzioni alla Russia a zavorrare l’export. Le previsioni, infatti, dicono che senza il crollo dell’export verso Mosca (-34,6%), le esportazioni delle nostre Pmi avrebbero toccato un incoraggiante +5,4%.
Entrando nel dettaglio dei numeri snocciolati da Confartigianato, tra marzo 2014 e marzo 2015 l’export delle nostre piccole imprese ha toccato quota 102,4 miliardi, pari al 6,2% del Pil e i settori che hanno brillato di più sono stati quelli dell’agroalimentare (+5,9%), del legno arredo (+5,6%) e dei prodotti metallici (+4,3%).
Numeri per i quali il 2015 è iniziato in grande spolvero, specialmente in alcune regioni e distretti. Confartigianato rileva infatti che le regioni più dinamiche sono state il Veneto (+7%), il Piemonte (+6,7%), l’Emilia Romagna (+5,2%), la Toscana (+2,1%) e la Lombardia (+0,3%).
Ma quali sono i mercati d’elezione per l’export delle Pmi italiane? Detto del tracollo russo, la classifica dei mercati più dinamici vede ai vertici tanto estremo oriente. Confartigianato rileva infatti che, nel periodo considerato, la parte del leone l’ha fatta la Corea del Sud (+24,4%), seguita dalla Cina (+19,7%), dagli Stati Uniti (+18,3%), da Hong Kong (+11,5%), dal Regno Unito (+9,0%), dalla Spagna (+8%), dalla Svizzera (+7,8%) e dalla Polonia (+5,8%).
“Anche nel 2015 le piccole imprese sono in pole position nella corsa del made in Italy sui mercati internazionali – ha affermato il presidente di Confartigianato, Giorgio Merletti -. Nel primo trimestre di quest’anno dal nostro Paese sono volati nel mondo prodotti per un valore di 25,8 miliardi di euro (pari al 27,2% del totale del nostro export manifatturiero), con un aumento del 4,1% rispetto allo stesso periodo del 2014. Con questi numeri le piccole imprese si confermano ambasciatrici dell’alta qualità made in Italy e componente fondamentale dell’economia italiana. Il sistema economico e produttivo italiano, ricco anche di micro e piccole imprese, è un modello adatto allo sviluppo che va sostenuto e accompagnato“.