Che rapporto lega chi lavora, chi un lavoro lo cerca e i social network? A questa domanda ha provato a dare una risposta LinkedIn attraverso la ricerca New Norms@Work, realizzata analizzando un campione di oltre 15mila lavoratori full time, utenti del social network in questione, dai 18 anni in su in 19 Paesi del mondo tra cui l’Italia.
Dall’indagine emerge che è sempre più in crescita tra i lavoratori la consapevolezza dell’importanza del cosiddetto personal branding, l’immagine professionale che ciascuno di noi trasmette non solo in ufficio ma anche online su social network come LinkedIn.
Tra i fattori offline più importanti emersi dalla ricerca, c’è l’abbigliamento, tanto che il 48% degli intervistati veste al lavoro abiti diversi da quelli che indossa per il tempo libero. Singolare il fatto che quasi il 15% degli italiani impiega lo stesso tempo per prepararsi per una giornata di lavoro o per un’uscita serale, contro una media internazionale nettamente inferiore: 9,8%. Ragion per cui, non stupisce il fatto che il 44,5% degli italiani con un profilo su LinkedIn ha un armadio separato per abiti da lavoro e per il tempo libero.
Inoltre, più del 30% degli intervistati ritiene fondamentale tenere separati i profili dei social network professionali tipo LinkedIn da quelli personali, così come viene data particolare importanza all’immagine del proprio profilo: infatti, dall’indagine risulta che quanti operano nel campo del recruitment, della moda, dei beni di lusso e dell’hotellerie cambiano la propria immagine del profilo più spesso rispetto alla media.