Gli avvocati italiani hanno un nuovo punto d’incontro, l’Agorà degli Ordini forensi. Inaugurata il 16 maggio dal fresco presidente del Consiglio Nazionale Forense, Andrea Mascherin, l’agorà è, per gli avvocati italiani, non solo un luogo di confronto, ma soprattutto operativo, dove individuare le soluzioni più efficaci per far progredire le riforme, tanto quelle interne all’Avvocatura quanto quelle dedicate al funzionamento della Giustizia.
“In questa fase – ha detto il presidente degli avvocati italiani -, il sistema ordinistico forense, Cnf e Ordini circondariali, che rappresentano l’Avvocatura sotto il profilo istituzionale, hanno una grande opportunità: quella di recuperare un metodo – non solo di confronto con le riunioni a cadenza regolare, ma principalmente operativo – attraverso gruppi di lavoro – su tutti i dossier delle riforme, anche quella interna all’Avvocatura, per garantirne il buon funzionamento”.
“Dopo l’intensa attività per l’attuazione della riforma forense – ha proseguito Mascherin -, ora è il momento di iniziare a valutare l’impatto concreto dei regolamenti del Cnf e individuare se del caso i miglioramenti necessari perché il funzionamento del nuovo sistema ordinamentale – dalla formazione alla nuova disciplina dei Consigli distrettuali di disciplina – proceda nel modo più efficace”.
Durante i lavori della prima Agorà, si è anche ricordato come, nella giurisdizione, l’impegno sia che l’accesso alla Giustizia sia sempre garantito e non sia mai limitato dal censo; ma la sfida che l’Avvocatura deve cogliere è quella dei sistemi alternativi alla giurisdizione affidati agli avvocati italiani in quanto professionisti competenti e qualificati, a partire dalla negoziazione assistita.