Le scarpe italiane non conoscono crisi, o quasi. Non fosse altro per il fatto che quello calzaturiero è un settore estremamente votato all’export e che le imprese che esportano sono quelle che meglio hanno saputo affrontare i colpi della recessione economica. Una tendenza confermata dal rapporto Shoe Report 2015, redatto da Assocalzaturifici.
Il rapporto Shoe Report 2015, arrivato quest’anno alla sua settima edizione, fotografa annualmente lo stato di salute dell’industria delle scarpe italiane e da questa edizione emerge che, tra il 2008 e il 2014, il settore calzaturiero ha visto una crescita delle esportazioni del 20,3% in valore e un saldo commerciale positivo del +17,5%. Nell’ultimo anno, l’export ha fatto segnare un +3%, segno che le scarpe italiane godono di ottima salute anche in un momento disastroso per l’economia.
Il rapporto di Assocalzaturifici rileva anche che, per le scarpe italiane, si è registrato nell’ultimo anno un aumento del prezzo medio che ha contribuito a contenere notevolmente il calo in valore delle scarpe esportate (-1,2%) nonostante, in termini di volumi, la discesa sia stata sensibilmente più marcata (-34,8%).
A proposito di export, dalle analisi di Assocalzaturifici appare un dato incoraggiante sulla propensione delle imprese calzaturiere italiane all’export, per aprire sull’estero una vetrina importante per le scarpe italiane. Secondo i dati del rapporto, è in crescita tanto il numero delle imprese medio-esportative che registrano un fatturato estero tra il 10 e il 50%, passate dal 25 al 30,1% dal 2012 al 2014, quanto di quelle molto più esposte verso l’estero, con un fatturato extra Italia compreso tra il 50 e il 90%: per queste, l’incremento tra il 2012 e il 2014 è stato ben più sensibile, dal 35,8 al 42,5%.
Una vocazione all’export delle scarpe italiane resa anche possibile dal fatto che il 34,2% delle imprese ha cominciato a collaborare tra loro per aumentare le esportazioni e dall’aumento delle aziende che utilizzano l’e-commerce, passate dal 21,1% del 2011 al 25,3% del 2014. Senza contare che, stando alle analisi di Assocalzaturifici, la percentuale di imprese che sta allestendo un sito di e-commerce o che, comunque, ha intenzione di farlo, è passata nello stesso periodo dal 31,7% al 33,4%.
Tutto questo scenario fa sì che, per chi produce scarpe italiane, la percezione della crisi sia diversa che per chi opera in altri settori. Assocalzaturifici ha infatti rilevato che il 41,7% delle aziende intervistate si ritiene fuori dalla crisi, percentuale quasi analoga alle imprese che prevedono di uscirne nel corso del 2015 (41,6%). Solo il 16,7% delle imprese che producono scarpe italiane affermava, a gennaio 2015, di essere ancora in crisi.