Ah, i bei tempi della prima edizione di Masterchef, quando tutto era preso alla leggera, bisognava capire se il format funzionava (tanto che era trasmesso in chiaro) e i giudici non erano ancora diventati dei divi da copertina da bravi ma oscuri (o quasi) cuochi quali erano.
Adesso, oltre alle liti e ai casi mediatici innescati con Striscia la Notizia, Masterchef deve anche difendersi da un’accusa gravissima: non tutelare il made in Italy. Proprio Masterchef, una trasmissione che, almeno nella sua versione italiana, si è sempre vantata di valorizzare e promuovere (o quasi…) la diversità e l’eccellenza agroalimentare italiana.
L’accusa arriva da Coldiretti, secondo la quale nelle ricette riportate sui siti delle diversi edizioni di Masterchef relativi ai diversi continenti, c’è un abuso fastidioso e dannoso per il made in Italy di utilizzo di Parmesan al posto del Parmigiano. Coldiretti, a solo titolo di esempio, nomina alcuni piatti presi dai siti delle varie edizioni mondiali di Masterchef: Pomodoro basilico e bruschetta al Parmesan, Pasta condita con olio di oliva e Parmesan, Pollo al Parmesan…
Per l’associazione italiana dei coltivatori diretti, questo è davvero troppo. “La cucina ha un grande valore culturale – esprime Coldiretti in una nota – ed è chiamata a svolgere un ruolo determinante nel difendere far conoscere le tradizioni alimentari e con esse la vera identità dei prodotti impiegati. Invece nei siti ufficiali della trasmissione Masterchef dei diversi continenti, dalle Americhe all’Oceania si fa spesso riferimento a piatti che hanno come ingredienti il Parmesan anche quando fanno esplicito riferimento a ricette italiane“.
Secondo Coldiretti, per stigmatizzare questo scivolone di Masterchef sarebbe auspicabile un intervento anche del “pool di cuochi stellati chiamati giustamente a raccolta in vista di Expo 2015 dal ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina, con l’obiettivo di valorizzare il grande potenziale inespresso della cucina italiana dentro e fuori i confini nazionali”.