Le procedure e le pratiche per l’attuazione della cosiddetta voluntary disclosure (il rientro volontario in Italia dei capitali esportati all’estero) sono ancora un cantiere aperto, tanto che l’Agenzia delle Entrate ha emesso una circolare per definire le istruzioni in merito alla procedura.
La circolare delle Entrate relativa alla voluntary disclosure riporta principalmente i chiarimenti relativi alle modalità di accesso alla procedura, le cause di inammissibilità, le sanzioni amministrative e le imposte e dovute e gli effetti in ambito penale della procedura di rientro dei capitali dall’estero.
Quello che l’Agenzia tiene a sottolineare è l’impossibilità del contribuente ad accedere alla voluntary disclosure qualora sia venuto a conoscenza di accessi, verifiche, attività amministrative di accertamento, ispezioni o della propria condizione di imputato o indagato in procedimenti penali per violazioni di norme tributarie, prima della presentazione della domanda.
Allo stesso modo, la procedura di voluntary disclosure relativa a un’annualità non può essere attivata qualora vi siano attività istruttorie di controllo che interessano quella annualità; è infatti possibile attivare la procedura solo per le annualità non interessate dal controllo. Per gli altri dettagli, si rimanda al testo della circolare delle Entrate.