Via libera alla fusione tra Telecom Italia e Telecom Italia Media dai rispettivi consigli di amministrazione. Tecnicamente si tratta di un’operazione di “fusione per incorporazione” , così che Telecom Italia si “mangerà” TI Media (che, peraltro, è ora controllata e soggetta a direzione e coordinamento della prima, che ne detiene direttamente e indirettamente il 77,71% del capitale ordinario e il 2,25% del capitale di risparmio).
Nel processo di fusione, sarà rispettato il rapporto di cambio già approvato il 19 febbraio 2015, che prevede 0,66 azioni ordinarie di Telecom Italia di nuova emissione, con data di godimento identica a quella delle azioni ordinarie in circolazione alla data di efficacia della fusione, per ogni azione ordinaria di TI Media; 0,47 azioni di risparmio di Telecom Italia di nuova emissione, con data di godimento identica a quella delle azioni di risparmio di Telecom Italia in circolazione alla data di efficacia della fusione, per ogni azione di risparmio di TI Media.
Non sono previsti conguagli in denaro. Dal momento che l’iniziativa non comporta pregiudizio dei diritti degli azionisti di risparmio, la fusione non è subordinata all’approvazione delle rispettive assemblee speciali per cui sarà operativa con (sperano gli azionisti) beneficio di entrambe le parti.