In un modo o nell’altro, i poveri partiti devono pur sopravvivere per garantire all’Italia un minimo di democrazia e di pluralità. Ecco allora che, per finanziarli, arriva il 2 per mille dell’Irpef. Una donazione volontaria in base al reddito dell’anno precedente per la quale è stato pubblicato l’elenco dei partiti ammessi.
Una lista di destinatari del 2 per mille che è stata messa nero su bianco dalla risoluzione n. 27/E dell’Agenzia delle Entrate, la quale l’ha poi trasmessa alla commissione di garanzia degli statuti e per la trasparenza e il controllo dei rendiconti dei partiti politici.
Secondo quanto stabiliscono le Entrate, il 2 per mille del proprio reddito può essere destinato dalle persone fisiche solo a uno dei partiti in elenco, inserendo la propria firma nel riquadro apposito della scheda per la scelta della destinazione dell’8, del 5 e del 2 per mille e indicando il codice del partito prescelto, codice riportato nella tabella allegata all’elenco.
L’Agenzia delle Entrate specifica anche che può destinare il 2 per mille dell’Irpef ai partiti (e non solo) tanto chi presenta il 730 o Unico Persone fisiche 2014 , tanto chi è esonerato dall’obbligo di dichiarazione nonostante sia titolare di redditi.