Il rientro in Italia dei capitali esportati all’estero, o voluntary disclosure, ora ha un’arma in più. Almeno che per chi vuole attuare la voluntary disclosure sui capitali esportati in Svizzera. La Confederazione Elvetica ha infatti firmato uno storico accordo in materia fiscale che mette fine al segreto bancario grazie allo scambio di informazioni tra i due Paesi.
L’accordo tra Italia e Svizzera consente immediatamente alle autorità italiane di individuare potenziali evasori che celano patrimoni in territorio svizzero e, secondo il ministero delle Finanze, sarà quindi di stimolo al rientro dei capitali nel nostro Paese con la voluntary disclosure.
La firma in calce all’accordo è stata messa dal ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan e dal consigliere federale elvetico Eveline Widmer-Schlumpf. Contestualmente, Padoan ha annunciato che il 26 febbraio l’Italia firmerà un accordo in materia fiscale anche con un altro dei paradisi fiscali europei fino ad ora inviolabili, il Liechtenstein, con l’obiettivo di favorire anche lì la voluntary disclosure.
“In un’ottica di lungo termine l’accordo con la Svizzera porterà grandi benefici per le finanze pubbliche”, ha commentato Padoan, che ha aggiunto: “A bilancio questo accordo è postato un euro, ma azzardo una previsione, sarà più di un euro. Mi fermo qui non vado oltre”.