Come era prevedibile, la norma sullo split payment approvata nei giorni scorsi dal governo sta creando fibrillazione nel mondo professionale. In questo articolo di Infoiva avevamo spiegato che cosa è lo split payment ed espresso i nostri dubbi su un meccanismo che, se indicato come strumento valido per la lotta alla corruzione, potrebbe creare problemi di liquidità alle imprese. Non ai professionisti, che dovrebbero essere esclusi dallo split payment. Dovrebbero, perché molte Pubbliche Amministrazioni intendono applicarlo anche a loro, alcune di esse in modo retroattivo.
Una possibilità e un dubbio legislativo che hanno indotto il Consiglio Nazionale degli Ingegneri a intervenire sul meccanismo di liquidazione dell’Iva legato allo split payment, per bocca del presidente Armando Zambrano: “Norma poco chiara. Auspichiamo un intervento urgente ed esplicativo da parte dell’Amministrazione finanziaria”, ha affermato.
L’intendimento è infatti quello di lasciare i professionisti al di fuori del meccanismo dello split payment, consentendo loro di continuare a ricevere dal committente l’Iva dovuta per le proprie prestazioni contestualmente al compenso, provvedendo poi essi stessi al versamento nei tempi e secondo le modalità vigenti.
“Tuttavia – dice Zambrano – nonostante le prescrizioni normative, il nostro Consiglio ha ricevuto, già nel mese di gennaio 2015, numerose segnalazioni di Amministrazioni Pubbliche che intendono applicare lo split payment per la liquidazione dei compensi ad ingegneri per lavori debitamente svolti. In alcuni casi, addirittura, le Amministrazioni intendono applicare il meccanismo anche in modo retroattivo, ovvero per versamenti Iva riguardanti attività svolte nel 2014”. “E’ evidente – conclude Zambrano – che tale situazione deriva dalla scarsa chiarezza della norma. A questo proposito, auspichiamo un intervento urgente ed esplicativo da parte dell’Amministrazione finanziaria”.