Ci sono tante classifiche nelle quali gli italiani amano primeggiare, ma ce n’è una nella quale preferirebbero non comparire mai: quella delle tasse. Una classifica ben poco gratificante, che varia da regione a regione e che, secondo l’Ufficio Studi della Cgia, vede in testa le regioni dove vi è maggiore concentrazione di ricchezza.
Secondo la Cgia, infatti, sono i cittadini lombardi i contribuenti più tartassati d’Italia; un risultato emerso confrontando il gettito fiscale versato da lavoratori dipendenti, autonomi, imprese e pensionati di ciascuna regione italiana.
Rilevato che la media nazionale è di 8.824 euro per abitante, l’Ufficio Studi della Cgia ha dunque scoperto che ciascun residente in Lombardia versa tra Fisco e imposte locali una media di 11386 euro; a seguire i cittadini del Lazio (10.763 euro) e dell’Emilia Romagna (10.490 euro). Vengono poi quelli del Trentino Alto Adige (10.333 euro) e della Liguria (10.324 euro).
Le regioni meno tartassate sono la Campania (6.041 euro per cittadino), la Calabria (5.918 euro) e la Sicilia (5.598 euro). I dati della Cgia sono riferiti al 2012, l’ultimo anno per il quale è possibile avere il dettaglio dei numeri a livello territoriale.
L’Ufficio Studi della Cgia ha poi spacchettato ulteriormente i dati, analizzando qual è la distribuzione di queste entrate ai vari livelli di governo, partendo dallo Stato per arrivare agli enti locali, quelli più vicini al cittadino. Secondo quanto rilevato dalla Cgia, partendo dal dato medio nazionale di 8.824 euro per abitante di cui abbiamo scritto sopra, 7.124 euro finiscono allo Stato (l’80,7% del totale), 902 euro alle Regioni (10,2%), 798 euro agli enti locali (9%).
Secondo il presidente della Cgia Giuseppe Bortolussi, “questi dati dimostrano come ci sia una corrispondenza tendenzialmente lineare tra il gettito fiscale, il livello di reddito e, in linea di massima, anche la qualità/quantità dei servizi offerti in un determinato territorio. Dove il reddito è più alto, il gettito fiscale versato dai contribuenti è maggiore e, in linea di massima, gli standard dei servizi erogati sono più elevati. Essendo basato sul criterio della progressività, è ovvio che il nostro sistema tributario pesa di più nelle regioni dove la concentrazione della ricchezza è maggiore”.