I professionisti sono sempre più all’attacco del governo e della politica che chiacchiera e non decide, specialmente su professioni e lavoro intellettuale. Ecco perché ci hanno pensato loro a presentare il Manifesto del Lavoro Intellettuale – Il decalogo dei diritti negati.
La presentazione è avvenuta nei giorni scorsi a Roma da parte di Confprofessioni, con l’obiettivo di cercare e trovare soluzioni che possano risollevare il lavoro intellettuale, professionale e autonomo dalla voragine in cui la politica lo ha spinto.
Non a caso, il comunicato stampa che ha accompagnato la presentazione del Manifesto del Lavoro Intellettuale dice che “il lavoro autonomo e professionale è stato definitivamente affondato dal Governo Renzi. Ogni giorno, a parole, la politica si riempie la bocca di competenze, innovazione, capacità di ‘auto impiego’… ma nella realtà dei fatti si puniscono proprio i soggetti più professionalizzati, innovativi e indipendenti: migliaia di giovani professionisti, partite Iva e freelance che rischiano di scomparire dal mercato del lavoro”.
Secondo i professionisti di Confprofessioni, la classe politica italiana rimane ancorata alla visione di un modello economico e sociale ormai superato, basato sul binomio impresa/lavoro dipendente. Ne è prova il fatto che le ultime misure adottate dal Governo Renzi per rilanciare occupazione e crescita sono state indirizzate proprio alla impresa e al lavoro dipendente. Lavoro intellettuale, autonomo e professionale non pervenuto. Nonostante siano oltre 1,5 milioni gli occupati stabili del settore.
Confprofessioni si è dunque mossa per farsi sentire, chiamando a raccolta tutte le associazioni delle libere professioni e tutte le organizzazioni di rappresentanza dei liberi professionisti, dei freelance e delle partite Iva. Un’unità da cui scaturisce il Manifesto del Lavoro Intellettuale, al quale si unisce il decalogo dei diritti negati. Diritto a…
- poter lavorare;
- un compenso equo;
- tutele di welfare;
- poter andare in pensione;
- stessi diritti delle attività imprenditoriali;
- un prelievo fiscale e contributivo sostenibile;
- un credito accessibile;
- essere parte attiva del tessuto economico;
- difendere i propri interessi
- contribuire allo sviluppo del Paese.