Gli architetti italiani hanno elaborato un documento programmatico (clicca qui per scaricarlo) per la gestione Inarcassa nel quinquennio 2015-2020. La Cassa di Previdenza e Assistenza Ingegneri ed Architetti rappresenta infatti uno dei pilastri fondanti durante e dopo il percorso professionale di ciascun iscritto.
Secondo Federarchitetti le pressioni, anche concitate nel corso degli anni, prodotte da associazioni, ordini, iscritti, hanno sensibilmente migliorato i servizi erogati, mitigando la burocraticità di gestione, spesso vessatoria nei confronti degli aderenti.
Molto resta ancora da fare, dicono gli architetti, perché Inarcassa acquisisca un ruolo che possa essere di “accompagnamento” alle molte esigenze sociali di assistenza che la società richiede in modo sempre più pressante.
Nell’esercizio del proprio ruolo istituzionale di tutela sindacale, Federarchitetti ha anticipato e denunciato le molte distorsioni che ancora ci sono nel settore delle libere professioni, proponendo quanto resta da fare, ma ha anche sostenuto quanto possa essere più efficiente un’attività improntata all’azione sinergica tra Inarcassa, Sindacati ed Ordini professionali.
Nonostante questo impegno, prevalgono ancora tendenze al protagonismo che continuano a penalizzare le categorie di architetti ed ingegneri. Federarchitetti, nell’interesse dei liberi professionisti e in sintonia con quelli del Paese, vuole raccogliere le forze più attente e sensibili sulla linea di un proprio programma di intenti, perché la prossima struttura di Inarcassa attivi tutte le misure individuate, in modo che gli iscritti possano vedere in essa un supporto affidabile su cui contare.
In tal senso è stato articolato il documento programmatico dei candidati di Federarchitetti presenti nelle diverse province, al quale gli architetti auspicano la maggiore adesione possibile. Il documento rappresenta un contributo operativo del quale il futuro Comitato dei Delegati dovrà prendere atto al fine di attivare quelle riforme necessarie per rendere Inarcassa meno aliena e più sostenibile rispetto gli interessi economici e sociali dei liberi professionisti.