Che il 2014 sia stato un anno particolarmente disgraziato per l’ agroalimentare italiano era cosa nota. Adesso che siamo entrati nel 2015, ne vedremo le conseguenze anche facendo la spesa. Secondo Coldiretti, infatti, di alcuni prodotti tipici dell’ agroalimentare italiano ci sarà scarsa disponibilità e, di conseguenza, prezzi più cari.
Coldiretti rende infatti noto che la disponibilità di olio di oliva italiano nella grande distribuzione sarà del 35% in meno, ma anche gli agrumi saranno in calo del 25%, del 15% il vino e fino al 50% in meno per il miele. Tutte eccellenze dell’ agroalimentare italiano alle quali fanno compagnia le castagne, il cui raccolto è stato da minimo storico nel 2014.
Secondo Coldiretti, l’ agroalimentare italiano ha avuto un crollo nei raccolti che ha concorso a determinare un calo del Pil agricolo in termini congiunturali per il terzo trimestre consecutivo, sulla base dei dati Istat.
La causa è da ricercare soprattutto nelle bizzarrie del clima che hanno caratterizzato il 2014. Entrando nel dettaglio dei numeri del tracollo per l’ agroalimentare italiano, la produzione di miele di acacia, castagno, millefiori e agrumi è calata del 50%, la vendemmia è stata la più scarsa dal 1950 (41 milioni di ettolitri di vino prodotto) e la produzione di olio di oliva è scesa intorno alle 300mila tonnellate.
Continuando in questa via crucis dell’ agroalimentare italiano, detto degli agrumi, il pomodoro da conserva per polpe, passate e pelati ha segnato un calo delle rese per ettaro mentre la produzione è rimasta in linea con la media degli ultimi cinque anni solo perché è cresciuta l’estensione delle superfici coltivate. Chiudono le castagne, il cui raccolto è rimato abbondantemente sotto i 18 milioni di chili del 2013 ed è stato pari a un terzo di quello del 2004.