Coldiretti si prepara a Expo2015, dedicata a pianeta e nutrizione, snocciolando i primati conquistati nel mondo dal made in Italy agroalimentare, vero cavallo di battaglia dell’associazione dei coltivatori diretti.
Per farlo, ha stilato una vera TOP 5 del made in Italy agroalimentare che è un biglietto da visita di prim’ordine specialmente per quanti, nel mondo, creano cloni e tarocchi che nulla hanno a che vedere con la qualità dei prodotti italiani. Ecco la TOP 5 di Coldiretti.
- Il valore aggiunto per ettaro realizzato dal made in Italy agroalimentare è oltre il doppio della media dell’Europa a 28, il doppio di Spagna e Germania, il triplo del Regno Unito, il 70% in più della Francia. L’Italia è anche prima per quanto riguarda l’occupazione, con 7,3 addetti per 100 ettari (media Ue, 6,6).
- L’agricoltura nazionale immette nell’atmosfera 814 tonnellate di gas serra per ogni milione di euro prodotto dal settore. Questo significa che il settore del made in Italy agroalimentare emette il 35% di gas serra in meno della media Ue, il 58% in meno rispetto al Regno Unito, il 39% meno rispetto alla Germania, il 35% in meno della Francia e il 12% in meno rispetto alla Spagna.
- L’Italia è il Paese che ha il minor numero di prodotti agroalimentari con residui chimici, lo 0,2%, un totale inferiore di quasi 10 volte rispetto alla media europea (1,9%) e oltre 30 volte minore rispetto a quella dei prodotti provenienti da Paesi extracomunitari (6,3%).
- In Italia ci sono 43.852 imprese biologiche, che costituiscono il drappello più numeroso in Europa (17% del totale). Al secondo posto ci sono la Spagna (30.462 imprese) e la Polonia (25.944 aziende).
- Il made in Italy agroalimentare conta ben 268 prodotti Dop e Igp e 4.813 specialità tradizionali regionali che posizionano il nostro Paese al primo posto in Europa in questa classifica. Staccatissimi gli altri: Francia ferma a 207, Spagna a 162.