Il Consiglio Nazionale Forense in prima linea contro la discriminazione grazie al Fondo di solidarietà per la tutela giurisdizionale delle vittime di discriminazione, istituito dal Dipartimento delle Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio e gestito proprio dal Consiglio Nazionale Forense, insieme all’Ufficio nazionale Antidiscriminazioni razziali (Unar) del Dipartimento.
L’obiettivo del fondo è quello di promuovere l’integrazione sociale e combattere le discriminazioni di qualsiasi natura. Il meccanismo del fondo gestito dal Consiglio Nazionale Forense e dall’Ufficio nazionale Antidiscriminazioni razziali è semplice: le vittime di discriminazione potranno accedere alla tutela giurisdizionale grazie alla anticipazione delle spese legali che, in caso di sentenza favorevole, saranno restituite attraverso un meccanismo di rotazione.
Altro obiettivo del fondo è l’emersione del fenomeno della discriminazione, dal momento che, nonostante l’Unar riceva un consistente numero di denunce, il numero di azioni giudiziarie intraprese per perseguire gli episodi discriminatori rimane piuttosto scarso.
Le domande di accesso al fondo non potranno essere più di tre all’anno e non possono essere presentate dai soggetti che già godono del patrocinio a spese dello stato. Dovranno essere inoltrate al Consiglio Nazionale Forense il quale, attraverso un apposito comitato di gestione paritetico, deciderà sull’assegnazione del beneficio. Maggiori informazioni su www.unar.it e www.consiglionazionaleforense.it.
“Il Consiglio Nazionale Forense – è il commento del presidente Guido Alpa – ha avviato da tempo una collaborazione istituzionale con il Dipartimento delle Pari opportunità nell’ambito di una intensa attività volta alla promozione e alla affermazione dei diritti fondamentali delle persone anche tramite la formazione specifica degli avvocati in settori a rischio”. Cui fa eco Marco De Giorgi, Direttore dell’Unar: “L’istituzione del Fondo rappresenta, oltre che una novità nel diritto antidiscriminatorio, anche un significativo passo in avanti verso una tutela più effettiva delle vittime della discriminazione”.