Che le partite Iva siano state considerate dal governo Renzi come dei figli di un dio minore, è un dato di fatto. Un dato di fatto così lampante, che persino il presidente del Consiglio ha riconosciuto l’errore fatto nella legge di stabilità a discapito delle partite Iva e ha proposto di recuperare la topica.
Un mea culpa che ha lasciato di stucco il presidente del CoLAP, Emiliana Alessandrucci: “Quando ho sentito il Presidente Renzi dire che sulle partite Iva ha sbagliato – ha scritto Alessandrucci in una nota – mi sono sorpresa: abbiamo scritto, riscritto, pubblicato, organizzato incontri, presentato istanze, illustrato proposte alternative, configurato scenari futuri e nessuno ci ha ascoltato”.
“Oggi è inaccettabile – continua Alessandrucci – sentire che ‘hanno sbagliato’; hanno sbagliato perché volevano sbagliare. La cosa più grave è che questo errore lo pagheremo noi, i nostri professionisti e le nostre professioniste, le loro famiglie, il loro benessere sociale ed economico. Questo ‘erroruccio’ crea una nuova categoria di poveri; con l’innalzamento dell’aliquota contributiva Inps e con il nuovo regime dei minimi, i nostri professionisti e le nostre professioniste hanno solcato la soglia di povertà”.
Una conclusione sulle partite Iva alla quale è arrivata anche la Cgia, ma che ad Alessandrucci fa comunque montare il sangue alla testa: “Dire adesso ‘ho sbagliato’ – prosegue – è riduttivo e irresponsabile, abbiamo necessità di fatti basta parole, basta vane promesse! Poletti accetta finalmente il nostro suggerimento di aprire un tavolo con le associazioni… Sarà certamente utile, ma non abbiamo più tempo da perdere, le proposte ci sono, si possono migliorare e limare, ma dobbiamo farle diventare progetti, realtà per salvare le professioni, per aiutare l’emersione e questo SUBITO!”.
“I Professionisti Associativi – conclude Alessandrucci – lanciano l’ultima chiamata al governo e se ancora una volta sarà inascoltata troveremo un modo più efficace per difenderci, tutelarci e valorizzare il lavoro che facciamo non solo per noi ma anche per il nostro Paese”.
Si attendono risposte, ora, da parte del governo, perché quella del CoLAP non è una stecca da solista ma una voce ben intonata in un coro di associazioni professionali e di partite Iva, stanche di dover pagare sempre e per tutti.